VASSILI KANDINSKY E LA RUSSIA
28 gennaio - 12 giugno 2000
Martigny, Fondation Pierre Gianadda

La mostra Kandinsky e la Russia riprende un tema già affrontato dalla Fondation Pierre Gianadda nel 1991, quando venne allestita la rassegna Chagall in Russia, ricca di opere create dall'artista negli anni passati in patria. I visitatori di quella mostra ammirarono, per la prima volta, i sette pannelli realizzati per il Teatro ebraico di Mosca, che in seguito furono presentati in musei e luoghi espositivi di tutto il mondo.

Il tema Kandinsky e la Russia è, peraltro, più complesso. Kandinsky (Mosca 1866- Neully-sur-Seine 1944), infatti, soggiornò solo per brevi periodi in Russia. La sua opera è infatti legata altrettanto strettamente alla Germania e alla Francia.

Il "periodo russo" (1898-1921) comprende i due decenni nei quali egli partecipò attivamente alla vita culturale del suo Paese. Dal 1896, però, Kandinsky viveva in Germania, ma tornava nel suo paese natale pressoché tutti gli anni, era in corrispondenza con artisti e figure di spicco della cultura russa, scriveva articoli per riviste e giornali e partecipava alle principali mostre di Mosca, San Pietroburgo e Odessa.

Il suo stile personale si formò sotto l'influsso parallelo della cultura artistica europea e di quella russa, della tradizione e della contemporaneità. L'evoluzione della sua opera ha portato Kandinsky ad essere il primo artista in Russia a infrangere i vincoli della figurazione e a realizzare dei dipinti astratti. Queste opere, così come il suo libro "Lo spirituale nell'arte" (la cui versione abbreviata fu pubblicata in Russia nel 1911), hanno ampiamente influenzato i pittori dell'avanguardia.

Due o tre volte all'anno, Kandinsky recuperava il contatto con l'ambiente artistico russo partecipando alle principali esposizioni che si tenevano nelle principali città, esposizioni che diventavano così il tramite tra lui e gli artisti del suo paese, interessati alla evoluzione della sua pittura, in cui si rispecchiava la maturazione della nuova arte europea.

L'obiettivo della mostra Kandinsky e la Russia è di mostrare le opere dell'artista nel contesto dell'arte russa dei due primi decenni del XX secolo. Ne viene così ricostruito il clima artistico attraverso i lavori dei pittori che hanno esposto con lui e le cui opere sono state oggetto di saggi critici sui giornali, così come gli artisti con cui egli ha lavorato negli anni 1910-1920.

La mostra presenta le opere di più di venti pittori, esponenti di rilievo di diverse associazioni dell'epoca. Possiamo ricordare V. Borissov-Mussatov, P. Kouznetsov, V. Milioti, N. Krymov, M. Sarian, membri della Società degli Artisti di Mosca, che anticipò le associazioni artistiche dei primi anni del '900, alle quali Kandinsky partecipò per alcuni anni. Essa documenta anche il lavoro degli artisti del "Fante di Quadri", uno dei gruppi più radicali dell'inizio degli anni Dieci. I pittori di questa associazione (A. Lentulov, J. Machkov, P. Kontchalovsky, A. Kuprin, V. Rojdestvensky, A. Scevtchenko, cui si aggiunsero M. Larionov e N. Gontcharova) avevano come riferimento il lavoro di Cézanne, ma anche le tendenze più moderne della pittura dell'Europa occidentale, in primo luogo il cubismo e, per certi versi, l'espressionismo.

Sullo sfondo delle opere di questi artisti, i visitatori delle mostre conobbero, per la prima volta in Russia, le Improvvisazioni di Kandinsky, che rappresentavano una tappa del tutto nuova della sua opera.

L'opera più celebre del maestro, la Composizione VII (Galleria nazionale Tretiakov, Mosca) - esposta a Martigny con la Composizione VI (Museo nazionale dell'Ermitage) - fu presentata per la prima volta ai moscoviti nel 1915. In quella mostra il cui scopo era quello di stupire il pubblico, fu altresì possibile ammirare le opere dei pittori diventati i nuovi eroi della vita artistica russa (in particolare K. Malevic e V. Tatlin).

Dopo l'inizio della Prima Guerra Mondiale, Kandinsky rientrò in Russia e visse per qualche anno a Mosca. In questo periodo la sua partecipazione alla vita artistica fu molto intensa. Occupando posti di rilievo negli organismi scientifici e artistici creati da poco, egli prese parte attiva alla evoluzione culturale del paese . Egli presentò mostre, scrisse articoli, organizzò musei dedicati alla nuova arte. Come pittore, assieme a Rodchenko, Stepanova, Popova, Drevin, Kljun, Bobrov e altri, partecipò inoltre a numerose mostre collettive e ai dibattiti sull'arte che ne seguivano.

Il "periodo russo" nell'opera di Kandinsky si chiuse alla fine del 1921. L'artista abbandonò per sempre il suo paese, lasciando un numero impressionante di dipinti oggi conservati nei più diversi musei di Russia.

La rassegna della Fondation Gianadda (www.gianadda.ch) comprende più di quaranta opere del grande maestro, provenienti in buona parte concesse dalla Galleria nazionale Tretiakov di Mosca, ma anche dal Centre George Pompidou di Parigi, dal Lenbachhaus di Monaco e da alcuni collezionisti privati.

La mostra accoglie inoltre oltre 80 opere (dipinti e disegni) di artisti russi degli anni 1900-1910, provenienti dalla Tretiakov, dal Museo Pushkin di Mosca e dall'Ermitage di San Pietroburgo. Tra questi lavori ricordiamo Il pavone di N. Goncharova, Densità e pesi (1919) di A. Rodchenko e il celebre Quadrato nero (1914) di K. Malevich.

La mostra, curata da Lidia Romachkova, conservatore capo della Galleria nazionale Tretiakov di Mosca, è accompagnata da un catalogo, cui hanno collaborato gli storici della Tretiakov, in cui sono riprodotte a colori tutte le opere esposte.