STANZE DI VALERIO ADAMI

Museo Villa dei Cedri, Bellinzona, Svizzera

29 aprile - 15 agosto 2004

Una mostra scandita in stanze; un itinerario fra pittura e poesia; un viaggio nei segreti del processo creativo: questo è Stanze, la mostra che il Museo di Villa dei Cedri di Bellinzona, dedica a Valerio Adami.

Nella successione delle stanze del museo, la mostra racconta i valori simbolici e poetici di quella forma “a stanza” che così sovente scompone e ricompone lo spazio pittorico nei quadri dell’artista. Stanze poetiche e della pittura accompagnano il percorso espositivo della rappresentazione, connessa alla ricostruzione dell’immagine.

n’immagine insieme classica e romantica, di forte valenza simbolica. Ma anche stanza della memoria, nel dipinto Anniversario; stanza del cuore, in Par cœur; stanza per “musica da camera”, in Trio e Zauberflöte... Qual sia la “stanza” evocata dal colore e dalla linea di Adami, sempre si tratta di uno spazio poetico e tutto mentale, non dissimile in ciò dalla “stanza” della poesia trobadorica e da quelle stanze della facoltà immaginativa e memoriale in cui il Medio Evo aveva situato l’attività del pensiero, fino alla “camera del cuore” svelata da Dante e alla stanza degli studi di prospettiva nel Quattrocento.

Così, esposte a Villa dei Cedri in stanze tematiche - la stanza del disegno; la stanza politica; la stanza musicale; la stanza Wagner con i dipinti e i cartoni realizzati dall’artista per L’olandese volante presentato al Teatro di San Carlo di Napoli nella scorsa stagione lirica; la stanza dell’amore; la stanza dell’India; la stanza Hermann Hesse; la stanza del Notturno -, le opere dell’artista, rivelano, in questa insolita cornice, il segreto ora lirico ora filosofico che è all’origine della pittura di Adami.
La mostra, curata da Matteo Bianchi e Amelia Valtolina, comprende sessanta opere tra dipinti e disegni, con documenti e fotografie, sull’arco cronologico che va dal 1985 al 2004.

Allestita sui due piani della Villa dei Cedri, l’esposizione è accompagnata da un catalogo edito dal Museo in collaborazione con Pagine d’Arte che raccoglie le immagini di tutte le opere, testi di Edouard Glissant e dello stesso Adami, oltre a una conversazione di Matteo Bianchi con l’artista e alla presentazione delle varie “stanze” in capitoli a cura di Amelia Valtolina. In occasione della mostra si pubblica un libretto sul disegno di Valerio Adami in collana “sintomi” di Pagine d’Arte con scritti di Italo Calvino, Francois Lyotard, Octavio Paz, Antonio Tabucchi. Si ripropone inoltre l’album sulle scene per il “vascello fantasma” di Wagner dipinte da Valerio Adami, presentate lo scorso anno al Teatro San Carlo di Napoli.


Valerio Adami nasce a Bologna nel 1935. L’atelier di Felice Carena, poi l’incontro a Venezia con Oskar Kokoschka e in seguito l’Accademia di Brera con Achille Funi sono stati il suo itinerario di formazione. Nel 1958 inizia quella vita di viaggi, che lo porterà a vivere e a lavorare in diverse città d’Europa, negli Stati Uniti, in America Latina e in India. Espone i suoi lavori nel 1968 al Jewish Museum di New York, nel 1970 al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, quindi al Museo di Città del Messico, di Gerusalemme, nel 1985 al Centre Pompidou, a Tel Aviv, a Buenos Aires. Dal 1970 espone regolarmente alla Galerie Maeght di Parigi. Nel gennaio di quest’anno ha presentato un’importante retrospettiva del suo lavoro al Museum Frissiras di Atene.
Attualmente lavora con la Marlborough Gallery di New York. È Presidente della Fondazione Europea del Disegno.