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ALBERT ANKER (1831
1910)
19 dicembre 2003 - 23 maggio 2004
Fondation Pierre Gianadda, Martigny (Svizzera)
Dal 19 dicembre al
23 maggio prossimi la Fondation Pierre Gianadda ospiterà unimportante
retrospettiva dellopera di Albert Anker.
Da vivo, Anker è
stato una celebrità internazionale. A partire dal 1859 ha partecipato
regolarmente al Salon de Paris, dove ottenne numerose medaglie.
Figlio di veterinario,
nasce l1 aprile 1831 ad Anet (Ins, in tedesco, Canton Berna) e lì
cresce, sul confine di due culture, quella francofona e quella tedesca.
Completa le scuole dellobbligo a Neuchâtel, dove frequenta
i primi corsi di disegno, e consegue quindi la maturità a Berna.
Dallautunno del 1853, si trasferisce ad Halle, in Germania per proseguire
gli studi di teologia iniziati in Svizzera. Insoddisfatto allidea
di una carriera ecclesiastica, Anker decide alla fine di diventare artista.
Si stabilisce a Parigi,
dove segue i corsi del pittore e docente svizzero Charles Gleyre, presso
cui già si erano formati molti suoi compatrioti e dove sarebbero
poi passati i neoimpressionisti Claude Monet, Auguste Renoir et Alfred
Sisley. Nello stesso tempo si iscrive allEcole des Beaux-Arts e
comincia ad andare al Louvre a copiare i maestri antichi. Ad Anet, nella
casa della sua infanzia, nel 1863, dopo la morte del padre, allestisce
un atelier e nel 1864 sposa Anna Ruefli, amica della sorella defunta.
La coppia avrà sei bambini, due dei quali moriranno, però,
in tenera età. La famiglia Anker passa regolarmente linverno
a Parigi e lestate ad Anet. Spesso lartista si reca in Italia,
dove si dedica, fatto eccezionale, alla pittura di paesaggio, in particolare
con acquerelli leggeri e atmosferici in cui dà evidenza alla delicatezza
della sua tavolozza.
La sua maestria nella tecnica dellacquerello gli sarà particolarmente
utile nel corso degli ultimi dieci anni della sua vita, quando, in seguito
ad un attacco apoplettico, che gli rende inservibile la mano destra, sarà
costretto a rinunciare ai lavori su tela per rivolgersi a motivi che gli
erano cari da sempre, le immagini della vita rurale, trattate con un incrollabile
vigore creativo in centinaia di acquerelli.
Albert Anker è
senzaltro il pittore svizzero più popolare del XIX secolo,
grazie anche al fatto che i suoi personaggi giovani ragazze che
lavorano a maglia, scolari vivaci e allegri e vecchi che fumano la pipa
sono facilmente accessibili al grande pubblico. La sua arte è
profondamente radicata nella sua passione per la gente semplice.
Anker fa una vita
ordinata: il suo quotidiano è perfettamente organizzato. Egli registra
regolarmente le sue spese e le sue entrate su un «Livre de vente».
Dopo la nascita del primo figlio, si trova costretto a cercare unaltra
fonte di guadagno. E la trova nel 1866 collaborando con Théodore
Deck, ceramista alsaziano, che lo incarica di dipingere su piatti e pannelli
ritratti e personaggi tratti dalla storia e dalla mitologia.
Una continuità e una stabilità sorprendente segnano la sua
opera, che manifesta sempre il suo grande interesse per luomo.
È difficile
dividere la sua creatività per tappe, al fine di evidenziare il
mutare progressivo della sua visione delle cose. La sua tematica comprende
da una parte scene di genere con vari personaggi, dalla composizione molto
accurata, tratti dal vivere rurale la scuola, gli affari del comune,
gli avvenimenti importanti, come matrimoni, battesimi e altro e
dallaltra i ritratti di persone del suo ambiente. Anker non ama
i ritratti su ordinazione, ma dipinge i bambini che incontra nel suo quotidiano
e che lo vanno a trovare nellatelier.
Anker è vissuto
nellepoca del realismo. Il suo realismo personale ignora la critica
sociale di un Millet o di un Daumier, così come il trasfigurativo-aneddotico
di un Vautrier o di un Defregger. I suoi temi principali ruotano attorno
ai fatti e alle persone di tutti i giorni. Le ragazze che lavorano, gli
scolari attenti, i vecchi bevitori, le vecchie ingobbite costituiscono
tipi particolari della sua rappresentazione; sono esseri umani che appartengono
a tutte le età, dipinti secondo le sfaccettature più varie,
sorpresi nel compimento del loro lavoro in un ambiente familiare.
In un certo numero
di nature morte raffinate, Anker dà anche prova della sua capacità
di realizzare una pittura eccezionale, col minimo di gestualità.
La mostra della Fondation
Pierre Gianadda documenta, anche con un nutrito gruppo di opere presentate
qui per la prima volta, tutte le tecniche di Anker - pittura, disegno,
acquerello e ceramica - e tutte le sue tematiche.
La rassegna intende
rendere omaggio al carattere intuitivo dellartista e alla finezza
della sua pittura, così come al suo senso della forma, del colore
e delle tonalità. Nel ripercorrere tutto il suo iter creativo ci
si rende conto che a ragione è da considerare uno dei più
importanti pittori svizzeri di tutti i tempi.
La cura dellesposizione
è affidata a Therèse Bhattacharya-Stettler, conservatore
al Kunstmuseum di Berna e autrice del catalogo ragionato di Anker.
Il catalogo
della mostra, pubblicato dalla Fondation Pierre Gianadda, riproduce
a colori tutte le opere esposte. Testi di Therèse Bhattacharya-Stettler
(prezzo di vendita: CHF 45.--; € 30.--).
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