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GABRIELLA BENEDINI - i relitti
o la memoria dellessere
3 ottobre - 12 novembre
2008
Milano,
ARTE 92, via Moneta 1/A
Gabriella Benedini
torna alla galleria Arte 92 di Milano con una serie di opere inedite,
realizzate nel corso degli ultimi due anni. Si tratta di lavori in cui
la poetica dellartista si dispiega, sia in opere singole che in
installazioni in cui vari elementi dialogano strettamente tra loro. La
capacità dellartista di affrontare lo spazio e nello stesso
tempo di operare con la pittura appare sempre più sorprendente,
visto che lazione artistica si avvale di materiali che qui vengono
riusati in una logica nuova attribuendo ad essi una valenza espressiva
che trova nellinsieme compositivo una giustificazione raffinata
e qualificante.
I miei lavori
- scrive lartista - sono racconti del mondo, racconti che passano
da superficie a superficie da forma a forma in un infinito numero di variazioni
dello stesso racconto. Ogni opera è conclusa e ha in sé
una possibilità di lettura complessa, polisemica così organizzata
così legata nelle sue diverse parti da non poter essere più
modificata pena il rischio di cambiarne completamente lequilibrio
semantico e formale.
Lidea del viaggio
è uno dei fili conduttori dellopera di Gabriella Benedini
in un percorso che unisce terra e mare utilizzando nelle sue opere resti
di barche e frammenti di oggetti rifiutati. Dietro tutto o sopra tutto
questo filtra una musica sottile che proviene da arpe che nascono prima
nella mente e poi si realizzano nelle sue sculture.
Sculture polimateriche
che - come scrive nella presentazione in catalogo Giovanni Tesio - suggeriscono
i sottili passaggi, non sai se di barche che diventano arpe o se di arpe
che diventano barche (ma anche di barche che sembrano prendere il volo
come le rondini). Suggestioni cosmogoniche (sì, cosmogoniche) che
non sai se promanino da un cosmo che sta per volgersi in caos o dal caos
che sta per comporsi in un cosmo
. E, ripercorrendo le opere
si sofferma su quella che ritiene linstallazione più suggestiva,
fatta di un tondo che saccompagna ai frammenti di una barca
spezzata. Un tondo tagliato a mezzo da una linea ondulata vagamente
tao che congiunge (più di quanto non sembri separare) una
geografia di terra e di cielo, di lontani evi e di peregrinazioni cosmiche.
Nella sospensione del tempo, un silenzio dassoluto che sembra liberare
la grazia dei respiri. Nel fiato dei mondi possibili il viaggio di un
relitto che richiama la presenza dellintero. Immagine di una navigazione
antica, quella barca spezzata non sta lì come un gesto di impotenza,
ma come la memoria di unavventura rinnovabile. Come la radice feconda
di un nuovo paesaggio mentale, di una mai spenta illusione.
La mostra, che si inaugura giovedì 2 ottobre alle ore 18,30, resterà
aperta fino al 12 novembre, tutti i giorni, esclusi lunedì e festivi,
dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Gabriella Benedini
nasce a Cremona nel 1932. Si diploma presso lIstituto d Arte
Paolo Toschi di Parma e frequenta lAccademia di Brera, soggiorna
poi a Parigi dal 1958 al 1960, dove tiene mostre personali e partecipa
a rassegne collettive. Seguono numerosi viaggi in Asia, Africa e America.
Sperimenta poi forme espressive tra pittura e cinematografia. A partire
dagli anni 80 la scultura entra gradualmente nella sua ricerca artistica,
adottando materiali da riciclo. Tra le numerose mostre ricordiamo
le personali presso il Palazzo dei Diamanti (Centro attività visive)
di Ferrara (1972), alla Pinacoteca Civica di Como (1993), alla Torre del
Lebbroso di Aosta (1994), al Palazzo Patrizi di Siena (1999), alla Fortezza
Firmafede di Sarzana e contemporaneamente alla Base Navale e al Conservatorio
di Musica di La Spezia (2004), a Palazzo Magnani di Reggio Emilia (2006).
Dallottobre 2006 al gennaio 2007 il Museo Civico Ala Ponzone di
Cremona (sua città natale) le dedica una importante mostra antologica.
Da ricordare la sua partecipazione, su invito di A. Schwarz, alla Biennale
di Venezia del 1986, avente come tema Arte e Alchimia.
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