GABRIELLA BENEDINI - L’ORECCHIO DI DIONISO
Installazioni, sculture e tavole polimateriche
4 - 26 settembre 2004

La mostra di Gabriella Benedini L’orecchio di Dioniso, nata da un’idea di Giovanna Riu con la partecipazione di La Marrana arteambientale, ha come specifica caratteristica quella di unire – in un unico progetto espositivo – sedi già presenti sul territorio e apparentemente non assonanti tra di loro. In realtà, la ricchezza di linguaggi che Gabriella Benedini ha esplorato nel corso della sua lunga carriera, ha permesso di individuare un tema unico che potesse essere sviluppato con modalità linguistiche diverse a seconda delle sedi di mostra prescelte.

Nella Fortezza di Firmafede, sede centrale della mostra, è stato organizzato un ampio excursus esplicativo del suo percorso artistico, mentre alcune sue opere - che hanno, nel loro valore significante, collegamenti con la storia e la cultura dei luoghi individuati - sono state collocate in due spazi della città della Spezia (Arsenale Militare della Spezia e Conservatorio di Musica G. Puccini) le cui caratteristiche ambientali (nel senso più ampio del termine) ne valorizzano il significato e ne permettono una fruizione ancora migliore, amplificando i valori già di per sé insiti nelle opere.

L’articolato percorso espositivo che si compone di oltre 50 opere tra sculture, installazioni e tavole polimateriche si inaugura sabato 4 settembre 2004. L’esposizione, organizzata dal Comune di Sarzana Assessorato alla Cultura in collaborazione con La Marrana arteambientale di Montemarcello, il Dipartimento Militare Marittimo Alto Tirreno ed il Conservatorio di Musica G. Puccini della Spezia, è curata da Giovanna Riu, storica dell’arte e pubblicista, Vice Presidente dell’Istituzione Beni Culturali della Spezia, e occuperà dal 4 settembre l’Arsenale della Marina Militare di La Spezia, in viale Amendola 1, e la Fortezza “Firmafede”, nel centro storico di Sarzana e dal 19 settembre il Conservatorio di Musica G. Puccini di La Spezia in via XX Settembre 34.

Tre sedi particolarmente significative per i valori storici monumentali che le caratterizzano e che accolgono con particolare sintonia la ricerca di Gabriella Benedini.

Le opere proposte nelle tre sedi della mostra L’orecchio di Dioniso abbracciano quel segmento della sua ricerca che dagli anni ’90 arriva fino all’attualità del 2004. Alcune grandi sculture inedite sono riferibili ai cicli legati al tema delle Navigazioni e delle Arpe. Insieme agli strumenti fantastici di misurazione del tempo e dello spazio: mappe, sestanti, pendoli, spartiti e goniometri, che costituiscono il suo pantheon immaginativo, ci sono libri, ognuno una vera e propria biblioteca e, oltre ai libri, ovunque segni e segnali di una lingua perduta, consapevolezza di ciò che non si può spiegare se non ricorrendo all’alfabeto della forma, della materia e della poesia. Filo conduttore del suo fare artistico è quel viaggio che parte dall’immanenza nella realtà quotidiana i cui oggetti abbandonati e riconosciuti sono tramite e fine continuo di ulteriori viaggi perché il luogo nuovo della conoscenza è ancora altrove. Opere che “illudono” l’esistere, traslate sotto forma di architetture spaziali per le quali i sensi scambiano la loro valenza: si ascolta la materia, si vedono i suoni, si sentono le forme.

In nome di questi sconfinamenti, all’Arsenale avrà vita una installazione dal titolo emblematico “Memorie del vento” e al Conservatorio un insieme di Arpa e Leggii dal titolo suggestivo “In forma di musica”.

Il catalogo che accompagna la mostra, introdotto da un testo critico della curatrice Giovanna Riu e da un saggio storico-critico di Flaminio Gualdoni, presenta le immagini delle opere nelle tre sedi espositive.


L'ARTISTA
Gabriella Benedini
, cremonese di origine, ha studiato all’Istituto d’Arte di Parma e ha poi maturato la sua poetica a contatto con le esperienze artistiche milanesi. Soggiorna a Parigi dal 1958 al 1960 dove espone in mostre personali e collettive. AL suo rientro a Milano comincia ad esporre con la Galleria Bergamini nel periodo del Realismo esistenziale. Significativi sono i viaggi in Asia, in Africa e in America. La sua ricerca continua nell’ambito della pittura ma elabora significative esperienze con linguaggi diversi tra i quali quello cinematografico; realizza, infatti, nel 1972 due Super 8: Doprenoi e Diutop. Nel 1977 è tra le fondatrici del Gruppo metamorfosi con il quale espone in Italia e all’estero. Fin dall’inizio degli anni ’80 la sua ricerca si sposta verso la scultura; nascono così le Storie della terra-Mutazioni (1977/1980), i Teatri della Melanconia (1984), i Pendoli del tempo (1985), i Goniometri (dal 1989), i Sestanti (1992), le Costellazioni (1995). Materiali diversi trovati ed elaborati, si estendono sempre più nello spazio: Il teatro di Persefone (1985), Arpe (1991). L’interesse per la parola e per i libri la induce a realizzare “libri d’artista” sino a giungere ai volumi tattili di Biblioteca, dal 1989.
Tra le mostre più importanti si ricordano le personali al Centro Arti Visive di Palazzo dei Diamanti a Ferrara nel 1972, a cura di Franco Farina; alla Pinacoteca Civica di Como nel 1993, a cura di Luigi Cavadini; alla Torre del Lebbroso di Aosta nel 1997, a cura di Luciano Caramel e Janus; nel Palazzo Racani Arroni di Spoleto nel 1997, a cura di Martina Corgnati; la presentazione dei libri d’artista nelle Biblioteche pubbliche di Lugano, Baden Baden e Ferrara nel 1996-97; le prestigiose presenze nelle mostre Genesi e processo dell’immagine al Museo della Permanente di Milano nel 1979,. A cura di Roberto tassi, In-comunicabile al Museo di Arte Contemporanea di San Paolo del Brasile nel 1982, Arte e alchimia alla XVII Biennale di Venezia nel 1986, a cura di Arturo Schwarz, e quella alla rassegna Artiste. Presenze femminili nei movimenti artistici a Milano 1928-1998, al Castello Sforzesco di Milano nel 1999, a cura di Ede Palmieri e Elena Pontiggia.

I LUOGHI
La Fortezza Firmafede è uno straordinario complesso militare del 1492 edificato per fini di difesa militare e attualmente utilizzato come sede espositiva; la configurazione dell’edificio lo rende adatto a mostre di opere che abbiano in sé una particolare forza espressiva in grado di confrontarsi con la valenza monumentale/militare dell’edificio stesso. L’Arsenale Navale della Marina Militare della Spezia è un’opera di alto valore storico e monumentale in quanto costruito alla metà del 1800 quale sede del più importante arsenale militare del Nord Italia. Il Conservatorio di Musica G. Puccini ha la sua sede in una villa liberty che ha mantenuto intatte le sue caratteristiche stilistiche.

Informazioni:
COMUNE DI SARZANA (SP) - Assessorato alla Cultura tel. 0187-614263; Uff. organizzativo 0187-614227
LA MARRANA ARTEAMBIENTALE Loc. Marrana - Montemarcello - Segreteria: 02.86464733 - 0187.600158
e-mail: lamarrana@iol.it
www.lamarrana.it