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RES. Lo stato delle cose
Fotografie di Antonio Biasiucci
24 marzo - 29 maggio 2004
Lugano, Galleria Gottardo, Viale Stefano Franscini 12
Galleria
Gottardo prosegue la sua più che decennale ricerca sulla fotografia:
dai classici Frank, Lartigue, Penn, ai fotografi più contemporanei.
La mostra di Antonio Biasiucci intitolata RES. Lo stato delle cose, è
inserita nel filone della fotografia italiana contemporanea, seguita dalla
Galleria Gottardo sin dagli inizi della propria attività, proponendo
via via i suoi rappresentanti più attivi e interessanti.
La fotografia
di Biasiucci è unarte ambigua come tutto ciò che ha
a che fare con lapparenza, apparenza che traduce la corporeità
del reale in un fantasma imprigionato dalla scala di percezioni che vanno
dal bianco accecante del lampo al nero tenebroso che sta al di sotto la
notte, nella protezione della materia che assorbe ogni luce.....,
scrive Giuseppe Montesano. Con questarte ambigua Biasiucci è
in lotta da sempre, resistendo al fascino dellapparenza. Scontento
di quello che si presenta allo sguardo come un fatto indiscutibile, Biasiucci
è alla ricerca di un altro corpo del reale, un corpo in qualche
modo invisibile e inappariscente come quello che vive dentro le cose e
che si manifesta a tratti nel balbettio inconscio che esse secernono.
Biasiucci non è contento dellapparenza, e lavora alla fotografia
come se fosse unacquaforte, lacquaforte unincisione,
lincisione una scultura e la scultura un corpo a corpo con la tenebra
che incombe pronta a negare ogni apparizione. Solitario e erratico, Biasiucci
si è addentrato con RES ancora più in fondo alla sua foresta,
in quel paesaggio di cose viventi che come la foresta di simboli
di Baudelaire da sempre lo osservano con sguardi familiari.
RES. Lo stato delle
cose, prima europea preceduta da ulteriori capitoli di questa ricerca:
Vacche, la memoria ancestrale dellanimale originario; Corpus,
un viaggio attraverso le origini del mondo e i suoi soggetti; e Magma,
i vulcani visti come forma embrionale di energia ancora in evoluzione.
Parlando del suo lavoro Biasiucci accenna: ...attraverso la materia,
cerco di fondere lacqua, la terrra, laria e il fuoco. Aspiro
a far sì che le mie fotografie riuniscano i quattro elementi, e
questo con un certo grado di ambiguità....
Antonio Biasiucci
nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961, si interessa alla fotografia antropologica
e sviluppa la sua ricerca sulla vita rurale del suo territorio. Un inizio
che presto lo porta a studiare e ad approfondire i luoghi suburbani. Egli
segue da anni un progetto sullevoluzione della cultura del Sud che
lentamente si è trasformato in un viaggio dentro gli elementi primari
dellesistenza e della memoria personale. Lavora rigorosamente in
bianco e nero ...sono nato con il bianco e nero e con esso mi
sono costruito il mio immaginario....
Nel 1987 conosce Antonio
Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione
che durerà fino allanno della sua scomparsa (1993).
Nel 1992 vince ad Arles il premio "European Kodak Panorama".
Molte sue opere fanno parte della collezione permanente di musei e istituzioni
tra cui: Bibliothèque Nationale di Parigi, Departamento de documentaciòn
de la cultura audiovisual di Puebla, in Messico, Centre de la Phothographie
di Ginevra, Château d'Eau di Tolosa, Maison Européenne de
la Photographie di Parigi, Fondazione Banca del Gottardo di Lugano, Musée
de l'Elysée di Losanna, Galleria Civica di Modena, Fondazione Banco
di Napoli, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l'Arte Contemporanea
di Guarene (Cn) e Galerie Freihausgasse di Villach, Austria.
Galleria
Gottardo, una fondazione per la cultura della Banca del Gottardo
Banca del Gottardo, Institutional Patron della Solomon R. Guggenheim Foundation
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