JULIUS BISSIER. Opere dal 1923 al 1965
25 ottobre 2002 - 31 gennaio 2003
Bologna, Museo Morandi, Palazzo d'Accursio

Il Museo Morandi di Bologna prosegue nel suo percorso espositivo che privilegia artisti la cui sensibilità e il cui stile di vita siano rapportabili all'opera e all'esperienza del grande maestro bolognese Giorgio Morandi. Dopo Zoran Music, Alberto Giacometti e Paul Klee, l'attenzione è ora puntata su Julius Bissier (Freiburg im Breisgau, 1893 - Ascona 1965), artista poco noto in Italia, ma apprezzato da sempre dagli studiosi d'arte e dai collezionisti più raffinati dell'arte del Œ900.

La rassegna bolognese, curata da Peter Weiermair, direttore della Galleria d'Arte Moderna di Bologna con la collaborazione di Lorenza Selleri, si compone di 85 opere provenienti dalla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, dall'Archivio Bissier di Ascona e dalla Galerie Alice Pauli di Losanna, e traccia tutto l'itinerario di ricerca percorso da Bissier partendo dalle prime esperienze di particolare efficacia riferibili alla Neue Sachlichkeit (1923 - 1928) - la "Nuova Oggettività" - per poi proporre gli schizzi di viaggio e le chine simboliche (1931 - 1943), i "Tarnbilder" (1935 -1942), i monotipi (1947-1951), le chine gestuali (1946 - 1965) e le tempere e gli acquerelli che siglano con risultati di altissimo livello lirico gli ultimi anni della sua vita (1956 - 1965).

Il mondo originario di Bissier trova interessanti stimoli nella ricchezza espressiva delle civiltà arcaiche e delle tradizioni artistiche extraeuropee, che gli offrono temi, simboli e strumenti per superare i vincoli di una figurazione legata alla tradizione e, nello stesso tempo, contribuiscono alla maturazione di una spiritualità profonda che sarà fondamentale per tutta la sua ricerca.
Lo studio della calligrafia e della gestualità proprie della cultura e della vita orientali costituiscono un passaggio fondamentale della sua crescita culturale e artistica. Attraverso queste acquisizioni e la capacità di integrare il senso della pittura con quello della "grafia", della scrittura, Bissier giunge ad un linguaggio essenziale che assume come tema fondamentale della sua visione la natura morta, che legge nella sua essenzialità fino a fare di essa un puro strumento di suggestione per un'espressione astratta di grande intensità.
Il massimo sviluppo di questa sua poetica si verifica negli anni che seguono la fine della seconda guerra mondiale, quando l'artista sceglie di vivere nella tranquillità del paesaggio lacustre ticinese e a contatto con alcuni intellettuali che condividono le sue scelte.

Questa prima grande mostra su Bissier organizzata da un museo italiano costituirà certamente una sorpresa piacevole per tutti gli appassionati d'arte e certamente avrà nelle giornate di ArteFiera 2002 il tributo di un pubblico internazionale che conosce le grandi capacità e apprezza la semplicità d'espressione di questo artista.

L'approccio a Bissier da parte delle scuole di ogni ordine e grado sarà assecondato anche dagli esperti della sezione didattica del museo che troveranno spunti interessanti nelle sue opere e nel confronto ravvicinato con le opere di Giorgio Morandi esposte nelle sale adiacenti l'esposizione.
Tra le attività collaterali previste si segnalano un concerto con esecuzione di brani molto amati da Bissier all'interno della mostra e una tavola rotonda dal titolo Progetto di vita e identità artistica: Morandi e Bissier rispetto alla condizione contemporanea, che coinvolgerà artisti, critici, semiologi e psicoanalisti. La mostra, che si avvale del sostegno della Banca Popolare dell'Emilia Romagna e degli Amici del Museo Morandi, sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editore di Milano, introdotto dai testi di Peter Weiermair, Enrico Crispolti e Volkmar Essers, e resterà aperta al pubblico dal 25 ottobre al 30 gennaio.