SERGE BRIGNONI (1903-2002)
Museo Villa dei Cedri, Bellinzona
3 ottobre 2003 - 4 gennaio 2004

Il Museo Villa dei Cedri a Bellinzona organizza per l’autunno un’importante esposizione dell’artista Serge Brignoni (Vacallo 1903 - Berna 2002). L’iniziativa vuole celebrare questa significativa figura dell’arte svizzera e del surrealismo nel centenario della nascita riservandogli una mostra di ampio respiro, che raccoglie 170 opere, molte inedite, fra dipinti, sculture, disegni, collages, tecniche miste e incisioni.

La mostra, curata da Manuela Kahn-Rossi, ripercorre le varie tappe del percorso di Brignoni, presentando opere iscritte in un arco cronologico che si estende dal 1917 al 2000: esso è segnato prima dal soggiorno berlinese, poi dal fondamentale periodo parigino a contatto diretto con le figure maggiori del movimento surrealista, quindi dal rientro a Berna a causa della guerra nel 1940, momento che marcherà nel suo cammino biografico il ritorno definitivo in patria. Seguono i primi difficili anni in Svizzera, e successivamente i decenni segnati da frequenti viaggi all’estero, da soggiorni in Spagna e Francia e dal riconoscimento sul territorio nazionale con mostre significative.

Lo spazio maggiore della mostra è dedicato all’elaborazione del linguaggio, che si situa durante gli anni fondamentali trascorsi a Parigi, dal 1924 al 1940, dove si manifesta progressivamente la fascinazione per il mondo delle «affinità segrete», del micro e del macrocosmo, di una natura esplorata nella sua dimensione surreale. Durante il periodo parigino Brignoni condivide l’ambiente effervescente dell’École de Paris, intrattenendo legami professionali e di amicizia con molti esponenti delle avanguardie fra i quali Giacometti, Ernst, Picasso, Braque, Brancusi, Miró, Varlin. L’incontro con l’arte extraeuropea da un lato, in particolare delle isole dei Mari del Sud, e con il movimento diretto da Breton dall’altro, sotto la cui egida esporrà a più riprese, diventano per Brignoni la conferma definitiva del personale orientamento surrealista, che fonda le proprie origini nel filone dell’arte fantastica.
La mostra, che copre tutto l’arco creativo dell’artista, presenta anche l’evoluzione avvenuta dopo il rientro in patria nel 1940 fino all’ultima opera eseguita poco prima della scomparsa, all’età di 99 anni.
La sua arte, ancorata a un mondo surreale assolutamente unico e peculiare, viene sottoposta costantemente dall’artista a ulteriore sollecitazione attraverso l’impiego di nuovi strumenti espressivi. La molteplicità dei materiali, dei supporti e delle tecniche, sono la manifestazione più evidente della grande apertura nell’approccio all’immagine di Brignoni, artista curioso, coerente e dalla grande vitalità. Valori, questi, ben messi in evidenza anche attraverso la sua nota e riconosciuta attività di collezionista e testimoniati dai documenti scritti e fotografici inclusi nella mostra.

In occasione dell’esposizione esce per i tipi di Benteli Verlag, con il sostegno della Fondazione Brignoni, un volume su Serge Brignoni, curato da Manuela Kahn-Rossi e Steffan Biffiger.