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BURRI & PALAZZOLI. LA
"SANTA ALLEANZA"
18 settembre - 22 novembre 2001
Milano, Galleria Blu, Via Senato 18
Grande successo sta
ottenendo a Luino (Palazzo Verbania, fino al 26 luglio) la mostra "Burri
& Palazzoli: La Santa Alleanza" allestita su iniziativa del Comune
di Luino, con la collaborazione della Banca di Legnano, che ha così
voluto ricordare Peppino Palazzoli, il gallerista mecenate legato ad artisti
come Fontana, Santomaso, Vedova, eccŠ, che dopo avere passato le vacanze
della sua infanzia a Luino nella villa di famiglia, lì ha voluto
essere sepolto.
Si tratta di una mostra
unica, per almeno due motivi. Innanzitutto perché non è
certo facile, oggi, riunire capolavori importanti come quelli di Burri.
E, in secondo luogo, perché, assoluta novità, vi vengono
proposti preziosi documenti inediti, conservati fino a ora negli archivi
della Galleria Blu di Milano, che permettono di approfondire la conoscenza
dell'artista. «...Palazzoli è stato il mio unico mercante,
l'unico al quale affidavo i miei quadri perché li vendesse, li
esponesse, insomma ci facesse tutto quello che doveva farci... ed è
andato tutto magnificamente bene, in totale amicizia sino alla sua morte».
(dal volume di Stefano Zorzi: "Parola di Burri", edito
da Umberto Allemandi & C., 1995).
Dal prossimo 18 settembre
al 22 novembre la mostra, arricchita da altri capolavori, verrà
riproposta negli spazi della Galleria Blu di Milano, che fu fondata da
Palazzoli nel 1957 e la cui sede in Via Senato fu inaugurata proprio con
la presentazione al pubblico dei 24 BIANCHI, un'importante personale
del grande maestro-amico.
La mostra che si compone
di una selezione accurata di opere fondamentali e di numerosi documenti
di particolare rilievo storico «vuole ricostruire - scrive in catalogo
Elena Pontiggia - attraverso opere, lettere, fotografie, recuperando alcune
tra le tracce rimaste (cataloghi, locandine, biglietti, ritagli di giornale,
carte e documenti vari), la storia di quel rapporto di lavoro. O meglio,
la storia di quella amicizia, che accompagnò un segmento importante
della vicenda artistica di quegli anni. Perché tale fu: un'amicizia.
Loro, Alberto Burri e Peppino Palazzoli, chiamavano "Santa Alleanza"
quel contratto esclusivo che li legò dal giugno 1957...».
Quelli non erano anni facili per l'arte di Burri: era, sì, apprezzato
dai critici e dagli intellettuali più aperti (Tapié, Arcangeli,
Seuphor, Argan, Marchiori, Calvesi, Ponente, Crispolti, Sinisgalli, E.
Villa, Carrieri, ecc.), ma non dal grande pubblico. L'acquisizione di
uno dei suoi "sacchi" da parte della Galleria Nazionale d'Arte
Moderna di Roma nel 1959 (direttrice era l'attentissima Palma Bucarelli)
suscitò quindi numerose critiche che giunsero anche in Parlamento
dove il senatore Terracini presentò un'interrogazione tendente
a sapere quanto fosse stata pagata "quella vecchia sporca e sdrucita
tela da imballaggio che, sotto il titolo Sacco grande è stata messa
in cornice da tale Alberto Burri".
La Galleria Blu, con
un corpus di 20 opere significative per la ricostruzione del percorso
dell'artista, che datano dal 1953 al 1973, riconsidera in modo estremamente
positivo il rapporto avuto con un artista che può essere considerato
il più internazionale dei maestri italiani del Novecento e ne traccia
il percorso creativo partendo dai famosi "sacchi" della metà
degli anni Cinquanta per poi passare alle "combustioni", che
nel decennio seguente sperimentano vari materiali (dalle carte e dai legni
alle plastiche), per concluderla con un "cretto" che inaugura
la stagione relativa agli anni Settanta.
Un percorso segnato
fra l'altro da opere capitali della ricerca di Burri, come il Grande
sacco del 1954 (cm 150 x 250), Sacco e rosso del 1955, Nero,
combustione su tela (cm 190 x 54) del 1956, o, ancora, Nero con punti
rossi del 1957, Plastica del 1964 e Bianco, 1973.
I numerosi documenti
esposti - tra di essi figura la "Lettera aperta ai Direttori di tutti
i quotidiani d'Italia" dal titolo "Dovrebbe riempirci d'orgoglio"
in cui Palazzoli segnala (sollecitandone l'attenzione) l'assegnazione
del "Gran Premio" della Biennale di San Paolo del Brasile a
Burri nel 1965 - e alcune foto inedite realizzate dall'artista costituiscono
infine una testimonianza fondamentale di questa singolare "alleanza".
La mostra è
accompagnata da un catalogo di p.p. 104 con 109 illustrazioni in nero
e a colori. Testo di Elena Pontiggia.
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