I MOBILI DI PAOLO BUFFA
21 ottobre 2001 - 20 gennaio 2002
Cantù, Galleria del Design e dell'arredamento, Piazza Garibaldi 5

Quarta edizione questo autunno per "CantùArte", manifestazione promossa dall'Assessorato per la Cultura del Comune di Cantù, dal CLAC - Centro Legno Arredo Cantù, dalla Galleria del Design e dell'Arredamento e dall'Associazione Amici dei Musei della Città di Cantù, e che prevede la presentazione di tre esposizioni negli spazi della Galleria del Design e dell'Arredamento in Piazza Garibaldi 5.

Come già nelle passate edizioni, la proposta espositiva si indirizza in due direzioni, l'arte e il design.

I MOBILI DI PAOLO BUFFA
Nel campo delle cosiddette "arti applicate e decorative", in particolare quelle inerenti il mobile e l'Arredamento è spesso poco noto e studiato il lavoro di personaggi che, lontano dai dibattiti sul rinnovamento formale e tecnologico, si sono dedicati ad un paziente lavoro di progettazione a diretto contatto con le realtà produttive locali.
Una di queste figure è certamente Paolo Buffa (Milano 1903-1970), uno dei numerosi architetti che, in anni in cui il "moderno" si andava affermando, hanno continuato a lavorare attingendo al patrimonio figurativo degli stili storici e al repertorio di materiali e tecniche costruttive della tradizione, interpretandoli e attualizzandoli, per farli diventare elementi propulsivi della produzione artigianale e della piccola industria.
Attivo sin dagli anni Venti (quando comincia a lavorare nello studio di Giò Ponti, poi in collaborazione con Cassi Ramelli ed infine con studio autonomo), Buffa si dimostra un testimone aggiornato dell'evoluzione del gusto - soprattutto quello della ricca borghesia milanese- interpretandolo con un raffinato eclettismo, legato alla sua formazione neoclassica. Partecipa da protagonista a importanti occasioni espositive, dalle Triennali di Monza e Milano degli anni Trenta alla Mostra dell'Arredamento a Como nel 1945, alle mostre organizzate da Fede Cheti a Milano e poi riallestite ai Saloni parigini.
Il suo lavoro è caratterizzato da una ricerca rigorosa e sistematica di varianti di forma di determinate tipologie di oggetti (in particolare le sedute e i contenitori) evidenziata dalla quantità impressionante di disegni prodotti, dallo schizzo al disegno esecutivo.
I suoi mobili sono spesso realizzati con legni e materiali preziosi, arricchiti da sottili scanalature e delicati intarsi lignei o metallici ed evidenziano una attenzione quasi ossessiva per le finiture e la perfezione esecutiva. Questo modo di progettare ne fanno un personaggio chiave per lo sviluppo e l'affermazione del mobile, in quanto capace di interpretare e valorizzare la maestria esecutiva e la sensibilità per le finiture dei materiali di alcune fra le "botteghe" artigiane più qualificate di Cantù come Lietti, Arrighi, Marelli e Colico (ma in precedenza anche con i mobilifici Quarti di Milano e Turri di Bovisio), con cui egli instaura un legame privilegiato.
La mostra si avvale dei pezzi d'arredo ancora reperibili presso questi produttori e collezioni private, corredati dal relativo materiale iconografico (disegni originali, schizzi, fotografie, raccolti con la collaborazione degli Eredi e di diversi Archivi) e di commento, giocando anche su associazioni e parallelismi con altre scale di progetto (le architetture, l'arredamento di interi ambienti, ecc.); è organizzata per isole tematiche (costruite su particolari tipologie di oggetti: le sedute, i contenitori, ecc.) nelle quali evidenziare la coerenza e l'evoluzione progettuale di Buffa e sulle quali intrecciare il gioco di rimandi alle altre scale.
Essa vuole essere un piccolo contributo alla conoscenza della "cultura materiale" di un territorio che ha costruito la sua identità legando passione e capacità esecutiva con la ricerca progettuale.