PIERRE CASÈ. Antologica
Pinacoteca Casa Rusca, Locarno / Svizzera
12 settembre – 12 dicembre 2004

In varie occasione la Pinacoteca Casa Rusca ha ospitato nei suoi spazi artisti ticinesi contemporanei particolarmente interessanti nel panorama artistico del Canton Ticino in rapporto alla produzione svizzera complessiva: Fernando Bordoni (1989), Samuele Gabai (1989), Maria Pia Borgnini (1990), Edmondo Dobrzanski (1990), Cesare Lucchini (1992), Flavio Paolucci (1993), Paolo Bellini (1995), Sergio Emery (1997), Claudio Baccalà (1998).
Negli ultimi anni si era un po’ perso questo contatto diretto con la ricerca condotta sul territorio e la mostra che la città vuole dedicare a Pierre Casè sta ad indicare un rinnovato interesse per questo filone espositivo.
L’opera di Pierre Casè è stata tenuta volutamente in ombra per oltre un decennio dall’artista stesso, impegnato dal 1990 al 2000 come direttore proprio di Casa Rusca, dove ha, fra l’altro, allestito importanti mostre di maestri internazionali come Max Bill, Alberto Burri, Osvaldo Licini, Emil Schumacher, Asger Jorn, Antoni Tapies, Marino Marini.

La rassegna tende a mettere a fuoco l’evoluzione dell’arte di Casè lungo quasi venticinque anni di ricerca, prendendo le mosse dalle opere del ciclo “Antiche presenze” dei primi anni Ottanta per giungere fino a lavori completati nel corso della prima metà del 2004.
Nella selezione delle opere si è cercato di documentare i vari cicli tematici che hanno caratterizzato, periodo per periodo, il suo lavoro, seguendo quel fil rouge di memoria e tempo che sono la base costitutiva di tutta la sua poetica.
Le “reliquie dei muri” che prendono consistenza in opere di grandi e di piccole dimensioni già racchiudono molte delle convinzioni e delle intuizioni, sia compositive che plastiche, che andranno maturando nel tempo per poi esplodere nei grandi dipinti della seconda metà degli anni Novanta.
La palpabilità dei segni del passato e il senso profondo della materia (e quindi di una superficie dipinta sofferta e “viva”) innervano ogni suo lavoro e costituiscono nello stesso tempo soggetto e oggetto della sua pittura. Oggetto in quanto elemento di rappresentazione, soggetto in quanto momento di suggestione creativa.Il rapporto di Casè con le sue opere è quanto mai stretto e si nutre del rapporto che egli attiva e coltiva con i vari aspetti dell’esistenza, a partire dai manufatti edilizi che, più di molte altre cose, costituiscono un registro sensibile (e, per chi sa guardare, leggibile) del trascorrere del tempo e del passare degli uomini.
Si capiscono allora la matericità dei suoi dipinti e quei colori di terra che li percorrono. Di terra, ma anche, soprattutto nelle opere realizzate a partire dal 2001, di nero. Un nero che è di fuliggine, più o meno densa, e che costituisce un ottimo “medium” per esorcizzare il senso della morte e della fine, che si innesta con prepotenza sulle narrazioni degli anni precedenti. Forte anche di un “passaggio” non facile attraverso la malattia che lo porta ad incidere pesantemente - in modo fisico - sulla superficie da dipingere.
La mostra comprende 115 opere (da opere di piccolo formato come le Reliquie e le Teste arcaiche alle grandi Atmosfere arcaiche) e si articola secondo un percorso cronologico nelle 12 sale del piano terra, primo e secondo piano della Casa Rusca. In appendice, negli spazi della Sinopia verrà inoltre presentata la mostra “Marco d’Anna. Il ritorno della memoria. Un viaggio fotografico nel mondo dell’artista Pierre Casè”, che è già stata proposta nello Spazio Culturale Svizzero a Venezia.
La rassegna, curata da Luigi Cavadini, è accompagnata da un catalogo edito dalla Pinacoteca Casa Rusca, che riproduce tutte le opere esposte ed è introdotto da testi di Luigi Cavadini, che affronta la poetica dell'opera di Casè, e di Martina Corgnati che propone un excursus storico-critico lungo tutta la sua produzione.
L'esposizione si inaugura sabato 11 settembre e resterà aperta fino al 12 dicembre tutti i giorni, escluso lunedì, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17.

Nota biografica
Nato a Locarno nel 1944, Pierre Casè ha frequentato negli anni 1960-64 lo studio di Bruno Nizzola e ha proposto la sua prima mostra personale nel 1964 alla Galleria Cittadella di Ascona. Numerose le mostre personali tenute in tutta la Svizzera, ma anche in Italia, fra cui spiccano importanze presentazioni in spazi pubblici: alla Sala Diego Chiesa a Chiasso (1985), alla Galleria Civica di Campione d’Italia (1989), al Museo Russo di San Pietroburgo e al Manège di Mosca (1998), al Museo di Storia e Arte di Sondrio (2001), al Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio (2003).
Presidente prima (1980) della sezione Ticino e poi (1987) a livello nazionale della SPSAS – Società Pittori Scultori Architetti Svizzeri – ne ha incrementato notevolmente le attività.
Nominato nel 1990 direttore artistico della Pinacoteca Casa Rusca, incarico che ha mantenuto fino al 2000, si è occupato direttamente della cura delle mostre, che hanno coinvolto alcuni dei più significativi maestri dell'arte europea. Dal 2000 il suo lavoro è tutto dedicato alla produzione artistica.