CHAGALL ENTRE CIEL ET TERRE
CHAGALL TRA CIELO E TERRA

Martigny, Fondation Pierre Gianadda (rue du Forum 59)
6 luglio - 19 novembre 2007

Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)

Sito internet: www.gianadda.ch

Catalogo: Fondation Gianadda (in mostra Fr. 45.- / € 30,00)

Offerta speciale delle Ferrovie Svizzere "RailAway": 20% di riduzione sul viaggio in treno, il trasferimento e l'entrata alla Fondation Pierre Gianadda.
Per chi giunge a Martigny in auto attraverso il tunnel del Gran San Bernardo il pedaggio di ritorno in Italia, dietro presentazione della ricevuta di andata e di un biglietto di ingresso alla Fondation Gianadda, è gratuito.

 

 

La prossima mostra della Fondation Pierre Gianadda a Martigny - Chagall entre ciel et terre - si iscrive nella collaborazione ormai antica con la prestigiosa Galleria Nazionale Tretiakov di Mosca. Per celebrare il centoventesimo anniversario della nascita dell'artista - l'inaugurazione avrà luogo proprio in quel giorno - la mostra di questa estate fa eco alla grande rassegna del 1991 Chagall en Russie , ricca di opere create dall'artista negli anni trascorsi nel suo Paese natale. Il pubblico di quell'esposizione scoprì per la prima volta i sette pannelli del Teatro ebraico di Mosca, restaurati grazie al contributo della Fondation Pierre Gianadda, che sono stati in seguito ammirati in musei e sale d'esposizione di tutto il mondo.
«... sebbene a volte io abbia l'impressione di essere un altro, di essere nato tra cielo e terra e che il mondo sia per me un grande deserto nel quale la mia anima si aggira come una fiaccola, posso dire che, nel corso della mia vita, ho fatto questi dipinti all'unisono con questo sogno lontano» scrive Marc Chagall nel 1973 del suo percorso umano e artistico.
L'itinerario proposto oggi ripercorre l'universo poetico dell'artista che a volte si aggrappa alla terra, alle radici, mostrando la vitalità sorprendente e sublime di un'erba che spunta malgrado tutto attraverso l'asfalto, a volte s'invola nei cieli, si riposa sulle nuvole, si avvicina alle divinità, si impregna della loro eterna sapienza, traduce le loro poesie e i suoi ricordi per trasmetterli a tutti, convinto sempre che «nell'Arte come nella Vita, tutto è possibile se alla base di tutto c'è l'Amore».

Terra natale
Marc Chagall nacque il 6 luglio 1887 a Vitebsk, miscuglio pittoresco dello shetl ebraico e del villaggio russo, con le isbe grigie e le case dipinte di colori vivaci, con i suoi abitanti truculenti, tra sinagoghe e chiese. La famiglia Chagall è grande e unita. Marc ha sette sorelle e un fratello. Suo padre lavora presso il mercante di aringhe, è silenzioso, malinconico, taciturno; sua madre, invece, è energica, aperta, carica di speranze. Vitebsk e il suo ambiente naturale divengono per Chagall l'archetipo pittorico della terra natale.

Bella, il volo
A Vitebsk, il giovane Marc incontra nel 1909 Bella Rosenfeld che diventerà la sua musa e la sua donna. Si sposano nel 1915. È con Bella che Chagall «che ha il cuore così pieno» coniuga la felicità e l'armonia dei sentimenti condivisi, i due sono in cielo... La loro figlia Ida nasce nel 1916.

Trasferimenti e rivoluzioni
Fin dalla giovinezza, Chagall comprende che per affermare la propria volontà di essere pittore, bisogna formarsi, allontanarsi dal suo primo insegnante Pen e dalla sua città natale. Nel 1907, Chagall raggiunge San Pietroburgo. Grazie a una borsa di studio nel 1911 si reca, via Berlino, a Parigi , dove affitta un atelier alla Ruche. Nel 1914 torna a Berlino per l'inaugurazione della sua prima grande personale alla galleria Der Sturm, poi in giugno lascia la Germania per Vitebsk. La dichiarazione di guerra gli impedisce di rientrare a Parigi.
A causa della rivoluzione, Chagall perde il posto di lavoro all'Ufficio centrale dell'economia di guerra e torna a Vitebsk con la sua famiglia. Nel 1918 viene nominato commissario alle Belle Arti della regione di Vitebsk. Fino al 1920 egli occupa un ruolo importante nella diffusione dell'arte a Pietrogrado e a Vitebsk.
Chagall si reca a Mosca ed è invitato a lavorare al Teatro ebraico Kameny: realizza le scene e i costumi così come i dipinti murali della sala di spettacolo. Termina fra l'altro la redazione delle Ma vie che raccoglie le sue memorie.
All'inizio dell'estate del 1922, i Chagall lasciano definitivamente la Russia , fermandosi prima a Berlino per poi giungere a Parigi e nel 1937 Chagall ottiene la cittadinanza francese. Nel 1941, dopo che la sua opera era stata catalogata dal regime nazista tra l'"arte degenerata", lascia la Francia e si rifugia a New York, seguendo l'invito del Museum of Modern Art.

«Tutto è divenuto tenebre»
Bella Chagall muore a New York il 2 settembre 1944 per una infezione virale. Chagall non riesce più a lavorare e la figlia trova il modo di sollecitarlo a reagire, incitandolo a realizzare le illustrazione per il libro di Bella Lumières allumées . Riuscirà poi a eseguire gli studi delle scene, di un sipario e dei costumi per il balletto L'Oiseau de feu di Igor Stravinsky una sulla coreografia di George Balanchine.

«Se ogni vita corre inevitabilmente verso la fine, dobbiamo, durante la nostra, colorarla di amore e di speranza.»
La vita continua. Ida assume una giovane inglese che parla francese, Virginia McNeil, per aiutare suo padre. Chagall acquista quindi una casa in legno a High Falls e vi si stabilisce con Virginia, che dividerà con lui la sua vita per sette anni. Il loro figlio David nasce il 22 giugno 1946.
«Il sole non brillava per me che in Francia (e come!)» scrive Chagall a uno dei suoi corrispondenti russi dopo il suo primo viaggio in quel paese. E la Francia lo attrae ancora. Così nel 1947 il pittore e Virginia attraversano l'Oceano e si stabiliscono a Orgeval, nei dintorni di Parigi. Nel 1950 acquistano la villa Les Collines, nei pressi di Nizza. Da allora e per due decenni l'artista si dedica a nuove tecniche espressive: la ceramica, il mosaico, l'arazzo, le vetrate. Rompe però con Virginia e il 22 luglio 1952 sposa Valentine (Vava) Brodsky.
Nel 1956 le Editions Tériade pubblicano La Bible con le acqueforti di Chagall. «Ho sempre avuto l'impressione (...) - scrive - che ( la Bibbia ) fosse la più grande sorgente di poesia di tutti i tempi. Ho quindi cercato questo riflesso nella vita e nell'arte. La Bibbia è come un'eco della natura e questo segreto io ho cercato di trasmetterlo...»
Su proposta di André Malraux, ministro della cultura, Chagall dipinge il nuovo soffitto dell'Opéra di Parigi, inaugurato nel settembre 1964. Chagall e Vava lasciano Vence e si stabiliscono a Saint-Paul.. Su invito del Ministero della cultura dell'URSS nel 1973 si recano a Mosca e a Leningrado. Nello stesso anno a Nizza viene inaugurato il "Musée national Message Biblique Marc Chagall" alla presenza di André Malraux. Nel 1984, Chagall assiste all'inaugurazione della retrospettiva della sua opera pittorica a Saint-Paul-de-Vence e alla rassegna di vetrate e sculture a Nizza. Muore a 98 anni il 28 marzo 1985 e viene sepolto nel cimitero di Saint-Paul-de-Vence.

La retrospettiva della Fondation Pierre Gianadda mostra i numerosi aspetti dell'arte di Chagall con una selezione eccezionale di circa duecento opere di tutti i periodi della sua vita, concessi dalle più grandi collezioni pubbliche del mondo, tra le quali la Galleria nazionale Tretiakov di Mosca, il Musée national d'Art moderne, Centre Georges Pompidou, di Parigi, il Musée national Message Biblique Marc Chagall di Nizza, il Kunsthaus di Zurigo, il Kunstmuseum di Berna, il Musée d'art moderne et d'art contemporain di Liegi, la Tate Gallery di Londra, la Fundación Collección Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Göteborgs Konstmuseum, il Museo Russo di San Pietroburgo e gli importanti musei di Astrakhan, Pskov, Yerevan, Vladivostok, etc. Ampia anche la collaborazione di collezioni private, europee e americane, per una mostra che documenta i vari aspetti della produzione di Chagall, dalla pittura alle opere su carta (acquerelli e disegni) cui ha sempre posto grande attenzione, senza dimenticare le incisioni, i collage e le illustrazioni de La Bible e di Ma Vie .

La mostra, curata da Ekaterina Selezneva, conservatore capo della Galleria Nazionale Tretiakov di Mosca, è accompagnata da un catalogo che riproduce a colori tutte le opere esposte ed è introdotto dai testi di Ekaterina Selezneva, Meret Meyer, Jean-Louis Prat, Daniel Marchesseau e Andreï Golubeïko.

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