Il British Museum di Londra, fondato nel 1753 apre al pubblico nel 1759 e le sue collezioni costituite da più di sette milioni di oggetti, sono tra le più importanti del mondo e provengono da tutti i continenti. Tra tutte queste ricchezze ventiquattro stanze raccontano Roma e l'antica Grecia: è la sezione più importante del museo e presenta opere che vanno dall’inizio della preistoria all'età bizantina .
Una delle responsabili di questo dipartimento ha proposto spontaneamente a Léonard Gianadda di organizzare una mostra con alcuni dei pezzi chiave selezionati dalle antichità greche e romane. Per celebrare la bellezza del corpo, sono stati individuati sette temi che condurranno il visitatore in un viaggio eclettico dove la bellezza del corpo femminile e maschile, lo sport, la nascita, il matrimonio e la morte, l‘amore e il desiderio, saranno documentata da reperti archeologici.
Per alcuni mesi, l'antichità greco-romana costituirà il fulcro della proposta della Fondazione e tutti questi tesori archeologici ricorderanno il passato gallo-romano di Martigny-la-Romana, con le sue testimonianze come l'antico tempio dedicato a Mercurio, il museo gallo-romano, il toro tricorne, ecc . Un felice connubio di pietra , bronzo e marmo: Londra nell‘antica capitale del Vallese romano: Forum Claudii Vallensium.
La mostra è curata da Ian Jenkins, Senior Curator del Dipartimento delle antichità greche e romane del British Museum. Il catalogo della mostra La beauté du corps dans l’Antiquité grecque riproduce a colori tutte le opere esposte.
I temi di questa mostra
Afrodite e il corpo femminile
Una donna atleta?
Questa statuetta potrebbe venire da Sparta, dove le donne, a differenza delle altre città della Grecia, hanno avuto la loro parte nei giochi pubblici. Pausania ha lasciato una descrizione: "Quando corrono, hanno capelli al vento, tunica abbassata fin sotto le ginocchia, la spalla destra completamente nuda e spogliata fino al seno".
A passeggio
Se le donne nelle comunità ricche passavano la maggior parte della loro vita in casa, capitava loro di avventurarsi fuori per le feste religiose. Un'occasione per vestire con eleganza. La figura è vestita di una lunga tunica e di un corto mantello. Indossa un ampio cappello sul suo velo per proteggersi dai raggi del sole. Le forme che che si intravvedono sotto il vestito, ricordano in modo sottile i giochi e temi del desiderio.
Il Bello nel corpo maschile
Il Discobolo
Questa statua celeberrima, divenuto un simbolo degli antichi greci, rappresenta un atleta - nudo, elegante, eternamente giovane – colto nel movimento che precede il lancio del disco.
Realizzata nel II sec. a.C., questa scultura in marmo è una copia romana di un originale in bronzo, fuso nel V secolo a.C. dallo scultore greco Mirone, oggi perduto.
Il Diadumeno
Il Diadumeno è una famosa statua attribuita allo scultore greco Policleto, V secolo a.C., che presenta un giovane atleta con la testa cinta dalla benda della vittoria ((in greco Diadúmenos, cioè "colui che si cinge la fronte [con la benda della vittoria]") ai Giochi Olimpici dell'antica Grecia. Questo Diadumeno in marmo è una replica di quella famosa scultura di bronzo dell'antichità ed è stato trovato a Vaison (località della Provenza) nel 1862 e acquistato dal British Museum. Da allora, non è mai tornato al luogo della sua scoperta. Grazie alla Fondation Pierre Gianadda, ora torna idealmente a Vaison-la-Romaine (cittadina da 35 anni gemellata con Martigny) da giugno a settembre, nel contesto di questa mostra.
Il corpo divino
Zeus, re degli dei
Padrone dell’Olimpo e signore del cielo, appare qui nel suo splendore, lo scettro in una mano e il fulmine nell'altra. Egli regna, forte della sua potenza distruttiva sui mortali e gli immortali.
Dioniso riporta Efesto nell’Olimpo
Dioniso, dio del vino, tiene un ceppo di vite e una coppa, mentre un leone è seduto di fronte a lui. Sull’altro lato è rappresentato mentre riporta Efesto nell’Olimpo. I manici rappresentano dei satiri, creature ibride, che hanno una coda e le orecchie del cavallo e che spesso accompagnano il dio nelle sue libagioni.
Amore e desiderio
Eros mentre tende il suo arco
Eros è figlio di Afrodite, dea dell’Amore. Egli incarna il desiderio, che può essere quello che gli uomini hanno nei confronti dei giovani efebi. I greci lo rappresentano come un adolescente alato, che scocca delle frecce che infiammano il cuore delle sue vittime. Questa piccola scultura è probabilmente copia di un originale greco di più grandi dimensioni, opera di Lisippo, databile alla fine del IV sec. a.C.
Il tenutario del bordello
Questa figura in terracotta, mostra probabilmente un attore comico, nel ruolo di un protettore e di un tenutario di bordello, uno dei personaggi ricorrenti del teatro greco. Indossando una maschera da uomo anziano, ha la testa incoronata di strisce frammentate. Non era raro nel mondo antico che donne e uomini senza lo status di cittadini, guadagnassero la vita prostituendosi; la frequentazione di prostituti/e era una pratica accettata dalla morale del tempo.
… E UNO SGUARDO ALL’ARCHEOLOGIA LOCALE
In una sala della Fondazione, i visitatori potranno scoprire le due magnifiche sculture scoperte a Martigny il 6 luglio 2011, in occasione delle ricerche arceologiche condotte nel quadro della realizzazione di una nuova strada del quartiere delle Morasses. Ai piedi di un muro sono stati rinvenuti due torsi maschili in marmo, di epoca romana, lì posti intenzionalmente, verso la fine del periodo romano, dopo essere state mutilate.
Provenienti dal bacino mediterraneo orientale, queste statue erano probabili ornamenti di una sala di un complesso termale.
Le sculture, secondo l’archeologo cantonale François Wiblé, sono fra i migliori ritrovamenti archeologici della Svizzera. A queste due scoperte eccezionali, si affianca una statuetta in marmo di Venere, replica dell’Afrodite di Cnido di Prassitele, pure ritrovata a Martigny.