DA COURBET A PICASSO. Opere dal Museo Pushkin di Mosca

Martigny, Fondation Pierre Gianadda (Rue du Forum 59 - 1920 Martigny - Svizzera)
19 giugno - 22 novembre 2009

Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)
Sito internet: www.gianadda.ch

 

Nel giugno del 2009 la Fondation Pierre Gianadda presenta la mostra De Courbet à Picasso nella collezione del Museo Statale di Belle Arti Pushkin di Mosca. È la seconda volta che il celebre museo moscovita presenta i suoi tesori a Martigny: la prima rassegna fu dedicata ai capolavori della pittura francese e si tenne nel 2005. La mostra copre il periodo più significativo nell’arte a cavallo tra la seconda metà del XIX secolo e i primi tre decenni del XX, indagando la storia del collezionismo in Russia. Le opere proposte sono dei capisaldi nella storia delle tendenze artistiche, spaziando dal realismo alla libertà pittorica dell’impressionismo, alla profonda individualità dei maestri del postimpressionismo, alle sperimentazioni degli inizi e della maturità dell’avanguardia europea. Il periodo affrontato coincide con lo sviluppo in Russia delle forze creative e sociali, che ha sollecitato l’attenzione verso le novità e ha indirizzato i collezionisti anche verso le esperienze più significative dell’arte straniera.

Le opere presentate in questa mostra sono state acquisite a Parigi da raffinati collezionisti moscoviti d’arte contemporanea come Sergei Tretiakov, Sergei Schukin, Ivan Morozov e altri ancora e sono successivamente confluite in buona parte proprio nelle collezioni del Museo Pushkin. Tretiakov si dedicò soprattutto alle opere di Corot e Courbet, Schukin acquistò con una passione tutta particolare dipinti di Claude Monet, Paul Gauguin, Henri Matisse, Pablo Picasso, mentre Ivan Morozov preferiva le tele di Auguste Renoir, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Paul Cézanne e Maurice Denis.

La mostra si apre con opere di Camille Corot, artista lirico e introverso, la cui scelta eccezionale è dovuta all’intuizione di Sergei Tretiakov, fratello di Pavel Tretiakov, celebre collezionista d’arte russa e fondatore della Galleria Tretiakov. È grazie a lui che Mosca può vantare la più importante tela di Corot del suo ultimo periodo Le bain de Diane. Il dipinto di Courbet Chalet dans la montagne dipinto dal maestro del realismo durante il suo esilio in Svizzera è un brillante esempio dell’arte del paesaggio. Quanto al monumentale La bénédiction des jeunes époux di Dagnan-Bouveret, capolavoro della collezione di Tretiakov, esso riflette l’interesse dei pittori realisti per la rappresentazione empatica di temi della vita di provincia.

Una delle sezioni più importanti della mostra alla Fondation Pierre Gianadda è legata ai pittori della cerchia degli impressionisti e di Eduard Manet. Il suo eccezionale Portrait d’Antonin Proust è esemplare dello stile di questo maestro sperimentatore. Spiccano inoltre La danseuse chez le photographe di Edgar Degas, Au jardin di Pierre-Auguste Renoir, riferibili ai primi anni dell’impressionismo, La meule de foin e Nymphéas blancs di Claude Monet, dove lo stile maturo di questo capofila del movimento appare in tutto il suo splendore, e inoltre i paesaggi di Alfred Sisley e di Camille Pissarro.

A seguire ecco la possente e coinvolgente Ronde des prisonniers del postimpressionnista Vincent Van Gogh che è una delle opere più celebri nella storia mondiale dell’arte, mentre il misterioso paesaggio Matamoe illustra molto bene il periodo tahitiano di Paul Gauguin. Tra le opere di Paul Cézanne si distingue La plaine au pied de la montagne Sainte-Victoire, in cui il tema prediletto dal pittore compare per la prima volta nella sua opera.

Il simbolismo è rappresentato dalla tela Le pauvre pêcheur di Pierre Puvis de Chavannes e dai dipinti di Eugène Carrière, prossimi allo stile dell’art nouveau. Pure segnate dalla poetica simbolista sono le opere degli esponenti del gruppo dei Nabis - Maurice Denis, Edouard Vuillard, Pierre Bonnard – e dello svizzero Félix Vallotton, artisti prediletti di Ivan Morozov.
Le opere di Henri Matisse e di Pablo Picasso, che Sergei Schukin conosceva personalmente, costituiscono la parte più celebre della collezione del Museo Pushkin. L’esposizione comprende lavori di Matisse, a partire dai suoi primi passi verso il fauvismo per giungere alla grande padronanza dello spazio evidente nei Capucines, così come dei membri del gruppo dei Fauves di cui fu il principale esponente. Picasso è rappresentatto da Arlequin et sa compagne, un’opera rara dei suoi inizi, e dalla raffinata tela cubista Reine Isabeau. L’esperienza cubista è completata dal dipinto Le château La Roche-Guyon di Georges Braque.

Una parte importante dell’esposizione è dedicata al tema del primitivo e agli artisti vicini a questa tendenza: emblematica è la pittura di Henri Rousseau, rappresentato dalla tela La Muse inspirant le Poète, prima versione del celebre dipinto (il secondo è conservato al Museo di Basilea). Nell’ambito del paesaggio spiccano le tele di André Derain, fatti nel contempo di semplicità e di solennità, mentre la Parigi dell’epoca trova una narrazione raffinata nelle opere di Maurice Utrillo.

La mostra si chiude con un gruppo di opere che ricordano il periodo post-rivoluzionario delle collezioni moscovite. Il primo museo occidentale al mondo, creato a Mosca, cercava di mantere dei legami con gli artisti euopei: così arrivarono dalla Francia, negli anni Venti, dipinti di Fernand Léger, Amédée Ozenfant e André Lhote.

L’esposizione è curata da Irina Antonova, direttrice del Museo Pushkin, che introduce anche il catalogo - cui collaborano anche Anna Poznanskaïa et Alexeï Petoukhov - dove sono riprodotte a colori tutte le opere esposte.