NANDO CRIPPA. 2184 mslm
Lecco, Galleria Melesi (via Mascari 54)
10 marzo – 25 maggio 2012

Per informazioni: tel. 0341.360348
www.galleriamelesi.com ; info@galleriamelesi.com


Le sculture di ceramica colorata di Nando Crippa, in mostra alla Galleria Melesi di Lecco raccontano delle storie. Quelli dell’artista brianzolo (classe 1974) sono infatti dei gruppi scultorei colorati in cui i personaggi sono collocati all’interno di precise situazioni: seduti su una scala, mentre nuotano in piscina, sdraiati a letto. La mostra, accompagnata da catalogo con testo critico di Angela Madesani, presenta una quindicina di sculture di diverse dimensioni. La più grande (cm h 180x245x60) è una sorta di monumento all’uomo, si tratta di un personaggio seduto su un muretto, solo con se stesso, immerso nei suoi pensieri. I diversi lavori si ispirano a fotografie, scattate dall’artista stesso, ma anche ritagliate dai giornali, soprattutto dai servizi pubblicitari. Ad esse Crippa dona la tridimensionalità in cui è un chiaro e determinato pensiero compositivo. Il colore non ha pretese realistiche, in tal senso è presente solo in determinate tonalità, in particolare quelle delle tinte pastello.

Crippa racconta il quotidiano con un linguaggio antico quello della scultura, della creta. L’insieme dona a chi guarda un sentimento di pace, di tranquillità. Ma la domanda sorge spontanea: è reale o è tutta apparenza? Sono in mostra anche una serie di disegni di piccole dimensioni, in cui i protagonisti sono gli stessi personaggi delle sculture, intenti nel mestiere di vivere.

Singolare è il titolo della rassegna 2184 mslm (2184 metri sul livello del mare) che richiama il titolo di una scultura che lega l’artista al territorio lecchese e rappresenta il Bivacco Ferrrario, progettato dall’architetto Mario Cereghini di Lecco per la cima della Grignetta a 2184 di altezza.

Nato a Merate nel 1974, l’artista ha trovato nel tempo una sua cifra stilistica chiaramente individuabile, che abitualmente costruisce la scena attorno ad una figurina alta 30 cm (in pochi casi le figure sono molteplici, ndr): “la misura dei miei ometti – dice - l'ho trovata con molta fatica, strada facendo; mi ci sono voluti cinque anni! … tutto il resto intorno è in proporzione; non è sofismo, ma un po' più grande o un po' più piccolo non va bene. Non ha la stessa efficacia e si capisce con un sol colpo d'occhio.”

Dopo aver vinto il Premio Banca Aletti di Verona nel 2006, ha presentato i suoi lavori in ripetute rassegne personali al Castello di Rivara (2006, 2007, 2008), oltre che al Museo Casa del Console di Calice Ligure (2006), in Palazzo Bricherasio a Torino (2007) e alla Galleria Seno di Milano (2011).