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LA CITTÀ DEI DOGI allepoca di Canaletto e Tiepolo.
Capolavori dellincisione da una collezione privata
Museo Cantonale d'Arte, Lugano
17 settembre - 8 gennaio 2006
La mostra La città dei Dogi allepoca di Canaletto e Tiepolo. Capolavori dellincisione da una collezione privata propone 150 incisioni selezionate da una collezione privata, straordinaria per coerenza e qualità, interamente consacrata alla stampa nella Venezia del Settecento, momento di massimo fulgore dellarte dellincisione. In esposizione capolavori di artisti quali Canaletto, Tiepolo, Bellotto, Carlevarijs, Marieschi, Ricci e Longhi, e di nomi meno noti di pittori, architetti e scenografi attratti dal potere evocativo della Serenissima e altrettanto capaci di sollecitare la nostra attenzione.
Il Museo Cantonale dArte si era già occupato in passato dellincisione, facendone uno dei temi della sua ricerca si ricordino le rassegne Picasso, il Fondo Bloch della Fondazione Gottfried-Keller; Da Dürer a Klee, la rappresentazione dell'Ignoto; Corot. Un sentimento particolare del paesaggio; Odilon Redon. La Natura dell'Invisibile; L'opera incisa di Rembrandt e, recentemente, Incidere ad Arte. Giorgio Upiglio stampatore a Milano 1958-2005 per cui è stato naturale accogliere la proposta del Cabinet cantonal des estampes di Vevey per una collaborazione volta a presentare anche in Ticino le affascinanti stampe della Venezia del Settecento, raccolte e conservate con grande cura da un collezionista che le accompagna con alcuni album dellepoca, tanto rari poiché la maggior parte sono stati nel tempo danneggiati o dispersi.
Le stampe darte sono state infatti il mezzo più importante per la conoscenza della Venezia settecentesca, contribuendo alla diffusione nellEuropa dei Lumi dellimmagine scintillante della Serenissima. Queste incisioni, che possono racchiudere la valenza di cartoline di lusso, vanno ben oltre la funzione meramente narrativa per acquisire la dimensione di opera darte a tutti gli effetti. La qualità dellesecuzione, che si esprime nellimpianto complessivo, ma anche nella precisione del tratto e nellabile dosaggio degli inchiostri, permette di ammantare le vedute, i capricci, le scene di genere che riproducono architetture, personaggi, usi e costumi di Venezia, di quella magia che da sempre caratterizza la città lagunare e che, in quegli anni che precedono linvasione francese del 1797, raggiunge il suo apice.
La conclusione del percorso espositivo è dedicata ad aspetti materiali della produzione della stampa e permette di comprendere quella veneziana da un punto di vista tecnico. In tale sezione vengono documentate le due tecniche principali, lacquaforte e il bulino, accanto alla xilografia meno in uso allepoca; viene sollevata la questione delloriginalità della stampa, prendendo in analisi la prova di stampa, la copia e ledizione postuma; infine, attraverso le incisioni dei due figli di Giambattista Tiepolo che riproducono le opere del padre, viene illustrata lunità familiare dei Tiepolo, in cui ciascuno rispetta il modello paterno pur dimostrando una propria originalità.
A rendere interessante la mostra non è solo la singolare bellezza dei fogli, percepibile immediatamente da chiunque, ma anche lapproccio scientifico adottato dalla curatrice, Antonia Nessi, volto ad evidenziare le specificità tematiche e tecniche della stagione doro dellincisione veneziana, insieme al ruolo ricoperto dalle stampe nellaffermazione dellimmagine della città lagunare e nella costruzione del suo mito.
Lesposizione è accompagnata da un catalogo in due versioni, italiana e francese, co-edito dal Cabinet cantonal des estampes del Musée Jenisch di Vevey, dal Museo Cantonale dArte di Lugano e da 5 Continents Editions di Milano (Fr. 37.-, € 25.-), con i testi introduttivi di Pascal Griener, Nicole Minder e Marco Franciolli, e un saggio di approfondimento di Antonia Nessi.
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