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PIERO DORAZIO. Retrospettiva
Pinacoteca Casa Rusca, Locarno / Svizzera
22 febbraio - 30 maggio 2004
Il pittore Piero Dorazio
(Roma 1927), che già da tempo viene annoverato negli Stati Uniti
e in Europa tra i classici della seconda Modernità, contribuì
dopo il 1945 allaffermazione dellastrattismo in Italia.
La Pinacoteca Casa
Rusca di Locarno ospiterà a partire dal 22 febbraio una mostra
retrospettiva della sua opera, forse la rassegna più puntuale nellaffrontare
storicamente la creatività lungo tutto liter evolutivo.
Locarno ha diversi
significati per Dorazio che, giovane artista, veniva spesso a far visita
a Jean Arp che vi soggiornava. Arp ha avuto un ruolo centrale nel processo
che ha portato Dorazio al riconoscimento della propria identità
artistica così come sono state significative lamicizia, durata
tutta la vita, con il pittore e pioniere del cinema astratto Hans Richter
anchegli di stanza a Locarno nonché la sua
collaborazione con la stamperia darte Lafranca.
La rassegna accoglie
dipinti realizzati tra il 1947 e il 2003, dipinti che mostrano sia il
processo personale che Dorazio ha intrapreso nella sua formazione artistica,
sia il percorso che, proprio grazie al suo contributo fondamentale, ha
consentito allItalia di accostarsi alla scena artistica internazionale.
Le opere esposte tutti quadri fondamentali della sua produzione
provengono prevalentemente dalla sua collezione privata, presupposto
che garantisce lelevata qualità dellesposizione.
Limpostazione della mostra è stata curata da Annette Papenberg-Weber
di Heidelberg, autrice della monografia Piero Dorazio, la via italiana
verso lastrattismo, Skira Editori, Milano (in tedesco: Verlag
Schwabe & Co., Basilea).
Lopera di Dorazio
ha ottenuto negli ultimi decenni una considerazione e un riconoscimento
costanti non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra collezionisti
pubblici e privati di tutto il mondo. Lartista già nel 1959
aveva messo a fuoco la propria originale espressione e da allora le sue
opere sono state proposte in numerose esposizioni internazionali di rilievo,
a partire da Documenta II di Kassel nel 1959 e dalla Biennale di Venezia
del 1960, dove gli fu dedicata unintera sala (come, del resto, nel
1966).
Suoi lavori sono presenti in grandi musei di città sia europee
che americane (Amsterdam, Austin, Basilea, Berna, Berlino, Buffalo, Chicago,
Düsseldorf, Francoforte, Londra, Milano, Mannheim, Monaco, New York,
Parigi, Filadelfia, Roma, Stoccolma, Stoccarda, Vienna, Zurigo).
La mostra che si inaugura sabato 21 febbraio, resterà aperta fino
al 30 maggio tutti i giorni, escluso lunedì, dalle 10 alle 12 e
dalle 14 alle 17.
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