| ETHNOPASSION. La collezione di arte etnica di Peggy Guggenheim
28 maggio - 18 ottobre
2008
Lugano, Galleria Gottardo, Viale Stefano Franscini 12
catalogo:
Ethnopassion - La collezione di arte etnica di Peggy Guggenheim. (italiano/inglese)
a cura di Francesco Paolo Campione
Dal
28 maggio al 18 ottobre, in Galleria Gottardo, sarà esposta, in
prima mondiale, la collezione darte etnica di una dei più
grandi mecenati del secolo scorso: Peggy Guggenheim. Lidea che sta
alla base della mostra è quella di presentare, dopo un attento
restauro e unimportante ricerca scientifica, gli oggetti esotici
che hanno ornato il Palazzo Venier dei Leoni fino alla scomparsa della
collezionista.
Il progetto di valorizzazione di questa collezione nasce dalla collaborazione fra Galleria Gottardo, Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, il Museo delle Culture di Lugano e dalla volontà di riscoprire il particolarissimo significato che gli oggetti rappresentano in sé e nel contesto nel quale sono stati acquistati. La passione di Peggy Guggenheim per l'arte etnica risale ai tempi della sua tormentata relazione sentimentale con Max Ernst che era un intenso collezionista di tale arte. Quando nel 1943 il loro rapporto naufragò, l'artista se ne andò portandosi via tutte le opere della sua collezione. Dopo il trasferimento definitivo a Venezia e l'apertura al pubblico della sua Collezione, Peggy riannodò l'interesse verso le opere d'arte etnica e, dal 1959, cominciò ad acquistarle ed esporle nella sua casa, mescolandole, secondo il suo capriccio, alle opere d'arte contemporanea. Aveva maturato una passione autentica e genuina, un sentimento involontario e unattrazione inconscia per questi oggetti che nascevano da considerazioni di carattere squisitamente fenomenologico senza sentire mai completamente il desiderio di approfondirne il significato e il valore. Essa godeva della loro presenza con un intento decorativo e volto all'estetizzazione dell'interior design, o del piacere di seguire la moda del tempo. Secondo quanto si può ricavare dalle fotografie dell'epoca e dalle scarse informazioni rinvenute, si ritiene che la sua raccolta privata comprendesse una cinquantina di opere, in gran parte provenienti dall'Africa e dall'Oceania, 35 delle quali, rimaste in eredità a Palazzo Venier dei Leoni, sono state conservate finora nei depositi senza mai essere esposte. I manufatti esotici assumevano un valore perché facenti parte della collezione di Peggy, ma questa consapevolezza lasciava comunque unincertezza forte sul valore sostanziale degli stessi interpretato fuori dai canoni classici dellarte convenzionalmente intesa in Occidente. Uno degli scopi dellesposizione Ethnopassion è quello di aggiornare questa convinzione conferendo a questi oggetti non solo il valore che essi hanno nellambiente intellettuale in cui nasce linteresse di Peggy Guggenheim per larte etnica, ma attribuendo ad essi quel valore antropologico che nasce dagli studi compiuti e dai riferimenti a diverse epoche e culture. La ricerca scientifica sulla collezione è stata affidata al Museo delle Culture di Lugano, sotto la direzione di Francesco Paolo Campione. Sulle base delle sue dettagliate analisi e di quelle dei suoi collaboratori e grazie allaccurato restauro degli oggetti, alla creazione di cornici e supporti, alla ricerca filologica e alla schedatura scientifica, i visitatori di Galleria Gottardo possono ammirare queste opere nel loro ritrovato splendore e lasciar vagare la loro immaginazione verso latmosfera magica che doveva regnare nel palazzo di Peggy Guggenheim sulle rive del Canal Grande, dove arte, stile, passione, creatività si incontravano e dove i personaggi importanti dellepoca lasciavano le loro testimonianze contribuendo a cambiare profondamente i linguaggi artistici del tempo. Lesposizione è curata da Franco Rogantini, Direttore di Galleria Gottardo e da Philip Rylands, Direttore della Peggy Guggenheim Collection di Venezia. Galleria Gottardo, Fondazione per la cultura della Banca del Gottardo, dal 1989 organizza mostre in collaborazione con musei, enti culturali e collezionisti. In più di quindici anni ha esplorato lattività dellUomo con mostre e pubblicazioni di qualità con lintento di fissare lo sguardo sulle innumerevoli sfaccettature dellarte e della fotografia, delletnografia e dellarcheologia, del design e di oggetti particolari che sono, con gli anni, divenuti fonte di interessanti collezioni. La sua attività editoriale ha assunto un carattere importante nel complesso della sua produzione con particolare attenzione, nei testi e nellimpaginato, alla qualità dei propri cataloghi. |