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MAURIZIO GALIMBERTI. A proposito dei miei ritratti…
AMERICAN DESIGN AND ART. Lugano, Palazzo Gargantini (via Marconi 4)
7 giugno - 31 luglio 2011
Per informazioni: tel. +41(0)91.9225142
American Design and Art presenta, dal 7 giugno al 31 luglio, una mostra dedicata a MAURIZIO GALIMBERTI dal titolo “A proposito dei miei ritratti…” che raccoglie opere intriganti nate dalla contaminazione fra oggetti tratti dalla quotidianità del passato e fotografie-ritratto tipiche della creatività dell’artista.
“A volte - scrive Galimberti - il ritmo silenzioso dei miei ritratti pone i soggetti a farsi una domanda… Maurizio dove guardo? Cosa faccio? Io non rispondo e scatto senza perdere un secondo… In cinque minuti lo shoot è finito… nell’ordine perfetto... Pronto per essere montato… senza aggiungere nulla… senza togliere e sostituire nulla…
Leggendo nel bellissimo libro “Un silenzio interiore ... I ritratti di Henri Cartier Bresson” le presentazione del grandissimo Jean-Luc Nancy, trovo la risposta al silenzio e all’immobilismo fisico dei miei ritratti … Lui scrive: Il vero ritratto è quello in cui il personaggio rappresentato non è colto in nessuna azione, né adotta un’espressione che svii dalla persona stessa. Cartier Bresson dice “cerco soprattutto un silenzio interiore… cerco di tradurre la personalità e non un’espressione …” Ecco mi ci ritrovo totalmente… ecco una risposta al silenzio… all’immobilismo … allo spiazzare il soggetto, che i miei ritratti producono …
E’ la composizione mentale durante lo shooot che li porta in una dinamica futurista-duchampiana… composizione per me ossessiva… ma loro (i soggetti) sono assolutamente immobili ed in silenzio …
Intimamente ho sempre cercato le parole di Jean-Luc Nancy … intimamente ho sempre seguito la progettualità di “zanzara pungente” di Cartier Bresson. (Parigi 19 gennaio 2011)”.
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956 e cresce a Meda. Studia da geometra e nei cantieri affina il punto di vista rigoroso con cui impressionerà il mondo.
Sin da ragazzo partecipa a numerosi concorsi fotografici, vincendoli, addirittura con nomi diversi come quello della madre o della moglie.
All'inizio usa la classica pellicola analogica lavorando molto con una fotocamera ad obbiettivo rotante widelux in bianco e nero e in diapo/cibachrome, poi nel 1983 inizia la sua passione-ossessione per la Polaroid. La sceglie per il semplice motivo che non sopportava l’attesa dello sviluppo per vedere il risultato del suo scatto e anche per un’eterna paura del buio della camera oscura. Si accorge inoltre che la resa dei colori con la pellicola istantanea è semplicemente magica ed inizia un lungo percorso fino ad oggi di ricerca e di sperimentazione nell'uso di questo media.
Nei primi anni novanta infatti, abbandona l'attività edilizia di famiglia e decide di dedicarsi solo alla fotografia.
Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto il testimonial ufficiale e che ha come risultato il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995, vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Il 1997 è l'anno che vede l'entrata nel mondo del collezionismo d'arte dei suoi mosaici di polaroid. Nello sviluppo di questa sua peculiare tecnica hanno grande influenza il futurismo di Boccioni e il movimento cinetico esasperato di Duchamp.
Galimberti riesce in un istante a visualizzare una complessa scomposizione dell'immagine da ritrarre, matematica nel suo rigore e musicale nell'armonia d'insieme, che realizza di getto leggendo le note nella sua mente.
Con la stessa tecnica diviene conosciuto per i suoi ritratti, sempre a mosaico. Arriva nel 1999 la nomina al primo posto nella classifica dei foto-ritrattisti italiani redatta dalla rivista Class. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste inusuali rappresentazioni di volti lo portano a partecipare nel ruolo di ritrattista a numerose edizioni del Festival del Cinema di Venezia. In particolare, nell'edizione del festival del 2003, il suo ritratto di Johnny Depp sarà la copertina del Times Magazine inglese del 27 settembre dello stesso anno.
La curiosità per la particolare tecnica da lui sviluppata ha suscitato l'interesse di numerose aziende leader in vari settori, tra le quali: Milan calcio ("Il Milan del centenario"), Fiat Auto (calendario 2006, libro "Viaggio in italia...nuova fiat 500"), Kerakoll (libro "NewYorkmatericomovimentosa"), Jaeger Lecoultre (libro "La grand
maison"), Illy caffè (campagna istituzionale 2008), Nokia (libro "telefoninotempoemozione?), Lancia Auto (ritratti alla 66a mostra del cinema di Venezia). Nel 2005 l'incontro con i Sig.ri Fumagalli, appassionati e collezionisti di arte contemporanea, ha permesso a Galimberti di iniziare la realizzazione di importanti volumi sulle città del mondo come New York, Venezia, Berlino. Inoltre nel 2007 viene fondato l'Archivio NordEst che raccoglie, numera e cataloga le sue opere al fine di valorizzarle e di tutelarne l'autenticità. Nell'ottobre 2009 in occasione della riapertura di Polaroid è invitato in veste di testimonial ufficiale alla fiera della fotografia di Hong Kong per il lancio dei nuovi prodotti.
Galimberti è inoltre visiting professor alla Domus Academy e all'Istituto Italiano di fotografia di Milano. Tiene regolarmente workshop di fotografia creativa durante i principali festival fotografici.
Le sue opere fanno parte delle più importanti collezioni di fotografia.
Attualmente lavora ad un prestigioso volume sulla città di Milano in vista dell'Expo del 2015 e ad un progetto per la Fondazione Capri curato da Denis Curti.
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