ISIDORO BIANCHI DI CAMPIONE (1581 - 1662)
Campione d’Italia, Galleria Civica
13 aprile – 15 giugno 2003

La Galleria Civica di Campione d’Italia, proseguendo un percorso che prevede la presentazione di mostre su artisti che hanno lavorato sul territorio lombardo e ticinese (nel 1997 Carlo Innocenzo Carloni, nel 1998 Paolo Pagani, entrambe in collaborazione con la Pinacoteca Züst di Rancate, nel 2000 Giuseppe Vermiglio), propone ora un artista di casa, Isidoro Bianchi (Campione d’Italia 1581-1662), pittore noto soprattutto per la sua attività di frescante, esercitata in Lombardia (si veda in particolare, nella stessa Campione, lo stupendo cantiere di Santa Maria dei Ghirli) e in varie prestigiose residenze sabaude del Piemonte.

Si tratta della prima mostra dedicata a questo pittore che fu fortemente influenzato dalla collaborazione con il Morazzone ma risente anche della pittura di Federico Zuccari, oltre che delle suggestioni del manierismo internazionale delle corti.
La mostra – e la ricerca presentata in catalogo - cerca anche di fare luce sui primi decenni dell'attività del maestro di Campione, documentato non solo come pittore ma anche come stuccatore, allestitore di apparati celebrativi e architetto-ingegnere. Nel 1605 è documentato a Praga. L'anno seguente a Viggiù. Poi non si sa più nulla di lui fino al 1617, quando è al lavoro a Torino. Particolarmente utile per la conoscenza di Bianchi stuccatore è sicuramente la visita alla chiesa di Santa Maria dei Ghirli, proprio a Campione, che è da considerare parte integrante del percorso espositivo.

Isidoro Bianchi è finora conosciuto come pittore di grandi affreschi: a soggetto religioso in Lombardia (Como, San Fedele; Milano, Sant'Ambrogio; Monza, Duomo; Campione, Santa Maria dei Ghirli; ecc.) e a soggetto storico presso i cantieri sabaudi, dove subentra al Morazzone e lavora con i figli Francesco e Pompeo (Rivoli, Castello; Torino, castello del Valentino). Attivo nella stagione di Vittorio Amedeo I e della reggenza di Cristina di Francia, è nominato pittore di corte (1631) e cavaliere dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1634).

Le opere esposte nella mostra (una trentina) sono state selezionate con cura in modo da illustrare l'intero percorso artistico di Bianchi, dai disegni ai pregevoli bozzetti e alle opere finali, destinate sia all'esposizione devozionale su altari (Adorazione dei pastori della chiesa dell'Immacolata di Lugano, restaurata per l'occasione espositiva) sia al raffinato collezionismo laico (Davide con la testa di Golia).
Non mancano inoltre esempi di opere destinate alla fruizione privata di cui si ha notizie negli inventari di diverse collezioni secentesche piemontesi e lombarde. Ed è proprio da queste raccolte che provengono quei bozzetti e quelle raffinate opere di piccolo formato, presentati in mostra, comparsi in anni recenti nelle aste e sul mercato, quasi sempre con diversa attribuzione.

La rassegna accoglie anche tele di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (fra cui la grande pala della Trinità di Como, anch'essa appena restaurata), del comasco Giovan Battista Recchi e del Mondino, consentendo così di avere immediata disponibilità di elementi di confronto e di valutazione sull'ampia fortuna della maniera morazzoniana.
Le provenienze sono particolarmente illustri: si va dalla Pinacoteca di Brera e dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano, alla Royal Collection del Castello di Windsor, al Museum Narodowe di Varsavia, allo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, dal Duomo e da altre chiese di Como alla chiesa dell’Immacolata di Lugano. Vari dipinti importanti provengono inoltre da qualificate collezioni private.
I visitatori della mostra, oltre a poter ammirare direttamente i lavori compiuti da Isidoro Bianchi nella chiesa di Santa Maria dei Ghirli, avranno anche l’opportunità di osservare in una proiezione video le immagine di affreschi e stucchi realizzati dall’artista campionese nei cantieri prestigiosi a lui affidati. Sarà inoltre disponibile un pieghevole con l’indicazione di un itinerario tra Lombardia e Piemonte alla scoperta della sua pittura.
La mostra e il relativo volume, edito da Silvana Editoriale, sono curati da Daniele Pescarmona, con la collaborazione di Federica Bianchi, Giulio Bora, Marina Dell'Omo, Michela Di Macco e Mauro Natale, e costituiscono un ulteriore passo nella ricostruzione del catalogo, finora molto vago, dei dipinti e dei disegni di questo interessante artista.