MINJUNG KIM
13 luglio - 31 agosto 2003
Ascona, Museo comunale d'arte moderna

L’evento espositivo “estivo” del Museo comunale d’arte moderna di Ascona sarà dedicato, quest’anno, ad una giovane artista coreana, Minjung Kim.
Questo nuovo appuntamento culturale asconese segue idealmente la linea di ricerca avviata con le due mostre fotografiche di Flor Garduño, che si sono presentate tra giugno e ottobre 2002, venendo a rinnovare l’offerta artistica contemporanea, dopo che il Museo ha dedicato grande attenzione alla storia e alla valorizzazione storica delle sue collezioni, grazie alla grande mostra Marianne Werefkin a Murnau. Arte e teoria, amici e maestri, realizzata in collaborazione con lo Schlossmuseum di Murnau tra marzo e giugno 2003.
Un fil rouge collega dunque questa mostra a quelle dedicate alla fotografa messicana, lasciando intendere l’orientamento laboratoriale che il Museo di Ascona vuole incentivare nei confronti delle sperimentazioni e delle ricerche artistiche contemporanee. Questo per rispondere alla crescente sensibilità di Ascona per l’arte contemporanea e al grande pubblico, che in occasione del Festival Internazionale del Film di Locarno e del Festival Jazz New Orleans di Ascona, frequenta ogni anno la regione.
Inoltre, questa mostra offre la possibilità di scoprire quale straordinario campo sia costituito dal supporto cartaceo, già protagonista con Flor Garduño di audaci avventure tecnico-liriche, e quali nuove scritture vengano a manifestarsi attraverso il lavoro creativo degli artisti.

In occasione della mostra di Minjung Kim, si terrà un evento artistico martedì 5 agosto 2003 alle ore 17.30, nel corso del quale l’artista mostrerà il proprio “fare”, svelandone tutti i nessi con la scrittura orientale e le ibridazioni con l’Occidente.
La peculiare cultura di Minjung Kim suggerisce anche un sottile collegamento con i movimenti teosofali che nel primo novecento hanno visto attiva una colonia artistica e culturale sul Monte Verità e più in generale in Ascona.
La mostra asconese propone le opere recenti di Minjung Kim, in contemporanea ad analoga esposizione che l’artista tiene a Los Angeles presso la Leslie Sacks Gallery.
Presso il Bookshop del Museo è disponibile l’ultima monografia sull’artista, edita da Skira nel 2002.


Nota biografica
Minjung Kim nasce a Gwangju, nella Repubblica Coreana, nel 1962. Fin dall'età di dieci anni, per volontà della famiglia, intraprende studi di pittura con diversi maestri, tra i quali anche il celebre acquerellista Kang Yeon Gyun e, dai tredici ai ventinove anni, di calligrafia orientale. Quest'ultimo insegnamento le permette di addentrarsi nei fondamenti della tradizione speculativa asiatica. Lo studio della scrittura non solo trasmette a Minjung una particolare visione del mondo, ma le insegna anche a comunicarla grazie all'uso estremamente controllato del pennello, che 'canalizza' l'energia e la fa convergere sulla carta.
Quando, nel 1980, si iscrive all'università Hong Ik di Seoul, Minjung ha già ricevuto una formazione artistica molto dettagliata, che si completa attraverso lo studio approfondito della pittura orientale con i maestri Ha Taejin, Song Sunam e Hong Sukhchang. Dopo aver completato il corso di studi universitari nel 1985, Minjung si iscrive a un master post-laurea presso lo stesso ateneo e si diploma con una tesi sui quattro materiali fondamentali della pittura a inchiostro (la carta di riso, il pennello, il pigmento dell'inchiostro e la pietra che fa da supporto alla sua macinazione).
Nel 1991 decide di trasferirsi in Italia. L’incontro con la civiltà occidentale - che la sorprende per la grande varietà di forme, di opzioni estetiche, ma anche di stili di vita che la caratterizza - le fa scoprire la possibilità di costruire una dimensione strettamente individuale, nella quale vivere con una grande libertà espressiva la propria condizione di artista. Allo stesso tempo l’incontro con l’Occidente le permette di riscoprire l’autentico significato di alcuni gesti emblematici della propria civiltà d’origine, come l’attenta preparazione spirituale effettuata prima dell’attività pittorica, e il rito del te, inteso come verifica del proprio stato d’animo.
Nello stesso anno si iscrive all'Accademia di Brera, a Milano. Qui ha modo di conoscere non tanto i fondamenti della pittura europea, già affrontati nell'ambito degli studi universitari intrapresi in Corea, quanto piuttosto di analizzare le opere di quegli artisti occidentali che, nel corso del Novecento e in modo non sempre consapevole, hanno compiuto ricerche analoghe a quelle di molti pittori orientali. In particolar modo, alcuni dipinti di Paul Klee, Franz Kline e Robert Motherwell la spingono a iniziare un nuovo percorso estetico, in cui si allontana progressivamente dalla tradizione figurativa per condurre una ricerca sul valore espressivo del segno e della macchia, due elementi stilistici che si combinano perfettamente con quella 'visione processuale del mondo' e quella capacità di 'canalizzazione dell'energia' apprese entrambe con lo studio della calligrafia. Questa svolta è dettata anche dalla frequentazione in Accademia dei corsi di pittura tenuti da Maurizio Bottarelli, che incentra le sue lezioni sulle qualità percettive della macchia e sulla sperimentazione della tecnica dell'acquerello. Da Diego Esposito, con cui svolge gli ultimi due anni di studi accademici e in seguito si diploma, Minjung apprende invece i fondamenti delle avanguardie concettuali e quella grande disinvoltura espressiva che caratterizza le più recenti tendenze artistiche.
La contaminazione fra concezioni e tecniche sia orientali che occidentali prosegue anche al di fuori dell'Accademia. Nel suo lavoro pittorico - che si svolge sempre a terra, come vuole la tradizione orientale, perché la terra, dal punto di vista sia letterale che metaforico, è il supporto basilare per qualsiasi dipinto - Minjung tende a servirsi dell’acquerello in modo sempre più concentrato, al fine di esprimere efficacemente l'intensità dell'energia rappresa nel colore. Nelle opere realizzate dal 1998, inoltre, la carta, utilizzata in più strati sovrapposti, subisce delle combustioni che, oltre a generare un senso di tridimensionalità, consentono di percepire una dimensione cronologica, di avvertire la stratificazione del tempo emblematizzata dalla successione di superfici cartacee.
Attualmente vive e lavora tra l'Italia, la Francia e gli Stati Uniti.