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ERNST LUDWIG
KIRCHNER
19 marzo - 2 luglio 2000
Lugano, Museo d'Arte Moderna, Riva Caccia 5
Dopo
i successi ottenuti negli scorsi anni con le retrospettive dedicate a
Francis Bacon (1993), Chaîm Soutine (1995), Constant Permeke (1996),
Georges Rouault (1997), Edvard Munch (1998) ed Amedeo Modigliani (1999),
il Museo d'Arte Moderna della Città di Lugano presenta nella primavera
del 2000 un'ampia antologica dell'opera di Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938),
uno tra i maggiori artisti del XX secolo.
La mostra,
che verrà presentata dal 19 marzo al 2 luglio 2000 negli spazi
del Museo in Villa Malpensata, si inserisce nella linea portata avanti
da alcuni anni che privilegia, nell'ambito della pittura del XX secolo,
il filone espressionista, che è stato indagato mediante la presentazione
di artisti dalla spiccata personalità, che hanno posto l'uomo con
le sue problematiche esistenziali al centro della propria ricerca pittorica.
Il Museo
luganese, come sempre, ha costruito una rassegna che vuole essere esaustiva
nel mostrare i vari aspetti e i vari momenti della vicenda artistica di
Kirchner, attenta ad evidenziare le peculiarità del suo percorso
e l'originalità della sua proposta nell'ambito dell'espressionismo
tedesco e dell'esperienza, fondante per la poetica kirchneriana, del gruppo
Die Brücke, di cui fu uno dei fondatori e leader riconosciuto. Si
riprende così un discorso già iniziato sei anni fa con Emil
Nolde, che pure partecipò alle attività del gruppo, e che
sicuramente si confrontò con Kirchner innescando proficue e reciproche
influenze.
Oltre
settanta sono i dipinti selezionati per questa prima mostra antologica
in ambito culturale italiano, recuperati in collezioni pubbliche e private
di tutto il mondo con il preciso intento di non soffermarsi solo sulle
opere note, ma anche di rintracciare dipinti poco conosciuti ma significativi
nella ricostruzione puntuale della sua storia.
Partendo
dalle opere riferibili a Die Brücke (1905-1913), che costituiscono
la base di tutta una ricerca che non si conclude in Kirchner, ma si estende
a macchia d'olio in Germania e in Europa, l'esposizione si sviluppa fino
all'anno della morte dell'artista individuando chiaramente opere di grande
impatto visivo, ma anche dai grandi messaggi impliciti, sottolineati e
sollecitati dalla scelta dei colori e dalla insistenza sulle forme e sui
loro contorni.
Fra le
opere più significative dei vari periodi si segnalano il Ritratto
del pittore Erich Heckel del 1907, Ragazza seduta, Fränzi,
1910-20, del Minneapolis Institute of Arts, Due bagnanti, Fehmarn,
1912, della Nationalgalerie di Berlino, Tre bagnanti, 1913, dell'Art
Gallery of New South Wales di Sidney, Paesaggio sotto la luna invernale,
1919, dell'Institute of Art di Detroit, Strada con prostituta in rosso,
1914-1925, della Fondazione Thyssen-Bornemisza di Madrid, Il viandante,
1922, dell'Aar-gauer Kunsthaus di Aarau, Gregge di pecore, 1938,
del Brücke-Museum di Berlino.
L'allestimento
della mostra, che è curata da Rudy Chiappini, direttore del Museo
d'Arte Moderna di Lugano, tenderà a documentare lo sviluppo temporale
della pittura di Kirchner, non trascurando l'opportunità di soffermarsi,
in sale tematiche, ad illustrare come uno stesso argomento abbia maturato
nel tempo diverse suggestioni, diversi approcci e diverse letture.
Il catalogo,
edito da Skira, consente un approfondimento puntuale dei vari periodi
in cui si può ripartire la produzione di Kirchner, grazie al contributo
di numerosi studiosi, tra i quali figurano, con il curatore Rudy Chiappini,
Tayfun Belgin, Enzo Di Martino, Titia Hoffmeister, Wolfgang Henze, Beat
Stutzer, Carla Schulz-Hoffmann. Particolare cura è inoltre posta
alle schede di commento delle opere, affidate ad Wolfgang Henze, e alla
biografia e agli apparati, che sono curati da Barbara Paltenghi.
Ernst
Ludwig Kirchner, nato ad Aschaffenburg nel 1880, studiò architettura
alla Technische Hochscule di Dresda dal 1901 al 1903 quando fu ammesso
ai Lehr- und Versuchs-atelier für angewandte und freie Kunst (Laboratori
di insegnamento e di sperimentazione per l'arte appplicata e le belle
arti) tenuti a Monaco da Wilhelm von Debschitz e Hermann Obrist. Nel 1904
torna a Dresda per concludere gli studi di architettura, diplomandosi
nel 1905. In quello stesso anno fonda con Fritz Bleyl, Erich Heckel e
Karl Schmidt-Rottluff il gruppo di artisti Die Brücke (Il Ponte),
cui si uniscono nel 1906 Max Pechstein ed Emil Nolde. Nel 1910 Kirchner
aderisce alla Nuova Secessione di Berlino e nel 1911 si trasferisce nella
capitale tedesca dove fonda con Pechstein l'istituto Moderner Unterricht
in Malerei (Insegnamento moderno della pittura) che non ha successo. Negli
anni precedenti l'artista aveva cercato un contatto diretto e stringente
con la natura, soprattutto con ripetuti soggiorni nell'isola di Fehmarn
nel mar Baltico. D'altra parte sente molto forte il ritmo della città
moderna che nello stesso tempo lo attrae e lo spaventa. Nella sua pittura
i due temi si incontrano e a volte si scontrano, esemplificando bene qual
è il suo stato d'animo. Tutto questo si ripercuote profondamente
in lui, soprattutto dopo la fine di Die Brücke nel 1913, innescando
una crisi esistenziale, che esplode durante i primi mesi di ferma militare
(si era arruolato come volontario nel 1914) e che lo portano, su sollecitazione
degli amici, al ricovero nel sanatorio di Davos in Svizzera nel 1917.
A Davos resta poi per tutta la vita, minato dalla crisi esistenziale che
non lo lascerà più. Muore suicida nel 1938.
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