La storia di Sandro Martini ha molte connessioni con la Galleria Blu. La prima presenza dell’artista risale al 1965, presenza che porterà ad un’esclusiva che durerà dal 1975 al 1995. Le sue opere sono state presentate in più occasioni, fra cui le due storiche installazioni del 1975 e del 1977 e le due memorabili personali intitolate rispettivamente “L’arte della fuga” (1988) e “Trasgressioni” (1990).
All’artista la galleria dedicherà una importante rassegna nel prossimo settembre, ma non si è voluto passare sotto silenzio un evento internazionale che lo riguarda; verrà prossimamente presentata al pubblico di Toronto un’opera pubblica di Sandro Martini, che è parte integrante della grande hall accessibile al pubblico di un grattacielo denominato Burano Building e che è patrimonio della città e dell’Ontario Museum, che, apprezzandone la qualità artistica, ne ha autorizzato la realizzazione.
Si tratta di un lavoro dalle dimensioni imponenti, costituito da una parete dipinta a fresco di duecentottanta metri quadri e da sei elementi in vetro, incisi e colorati, ciascuno di sette metri quadri, sospesi su cavi d’acciaio, che interagiscono in un gioco di rispecchiamenti e confronti ben rappresentato nel titolo: “Glass Memory” (La memoria del vetro).
L’eccezionalità dell’opera nasce anche dalla straordinaria sintonia, maturata in lunghi confronti durante la progettazione, tra l’artista e l’architetto Peter Clewes che ha progettato l’edificio.
L’inserimento dei vetri rimanda e richiama interventi realizzati dall’artista mediante la sospensione di tele colorate e presentati al PS1 e al City Corp di New York nel 1978, alla Borsa Valori di Milano nel 1983, al PAC di Milano nel 1993 e alla Casa della Carità di Milano nel 2004 (opera, questa, in permanenza).
A proposito dell’uso del vetro così commenta Sandro Martini: “Sono affascinato da questo materiale dall’apparente fragilità e leggerezza solo visiva … e dalla sua imprevista elasticità. Un’amica, Victoria, mi raccontava di aver visto a San Francisco durante uno dei più forti terremoti i vetri gonfiarsi come onde o vestiti e poi tornare in piano come lastre d’acciaio. La teca di vetro alla base dell’edificio Burano appare come il palcoscenico dello spettacolo della pittura.”
“Quantità Burano”, il titolo della mostra, rimanda a uno degli affreschi presentati nella rassegna che, assieme alla serie di vetri (tutte opere inedite), segnano in modo evidente un ulteriore momento di sviluppo dell’opera di Sandro Martini.
Per quanto riguarda il lavoro dell’artista è in preparazione il catalogo ragionato delle opere, a cura di Luigi Sansone, che sarà pubblicato da Edizioni Gabriele Mazzotta.