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MASSIMO CAVALLI
RETROSPETTIVA
Museo Cantonale d'Arte, Lugano
4 febbraio 30 aprile
2006
Il Museo Cantonale
d'Arte a Lugano rende omaggio allartista Massimo Cavalli (Locarno
1930), figura di spicco della generazione di artisti ticinesi affermatisi
nella seconda metà del Novecento, con un'ampia mostra retrospettiva
volta a delineare, attraverso oltre 300 opere, lo sviluppo della sua ricerca
artistica, dall'inizio degli anni Cinquanta fino alle opere recenti. Tale
ricerca è stata sempre caratterizzata da unestrema coerenza
al linguaggio pittorico di stampo informale, pur declinato nel corso degli
anni con estrema originalità.
Nellambito della ricca antologica viene attentamente indagata la
produzione pittorica di Cavalli, mentre una sezione è dedicata
alla sua opera grafica la cui intensità e i cui risultati non hanno
nulla da invidiare allopera maggiore.
La scelta di riunire
un alto numero di lavori risponde alla volontà di illustrare le
indagini compiute dallartista attorno ai soggetti principali, sviluppati
in varianti tematiche nelle quali si rintracciano analogie di segni, di
gesti, di architetture e di accordi cromatici.
Realizzata in stretta collaborazione con l'artista, l'esposizione si inserisce
nel percorso di studio rivolto già da diversi anni dal Museo Cantonale
ai protagonisti più significativi e rappresentativi della storia
artistica del Cantone Ticino. La selezione effettuata in questa occasione
permette di vedere riunite opere di Cavalli solitamente collocate in numerose
collezioni private e istituzioni museali.
La mostra si apre
con le opere che documentano la fondamentale partecipazione del pittore
ticinese alla vita artistica milanese degli anni Cinquanta e Sessanta.
La formazione di Cavalli matura a stretto contatto con linformale
e il post-cubismo francese che permeano la cultura milanese dellepoca
e che hanno fra i principali protagonisti Birolli, Cassinari e Morlotti.
Si precisa allora la particolare lettura che Cavalli dà alla poetica
del naturalismo, caratterizzata da una tensione stimolante fra sollecitazioni
emozionali, forme organiche e istanze intellettuali.
Un momento centrale di questi anni è rappresentato dalla mostra
personale alla Galleria del Milione a Milano nel 1967, che costituisce
laffermazione decisiva dellartista, che inizia poi a lavorare
con lo stampatore Giorgio Upiglio, alternando pittura e incisione.
Nel 1970 si stabilisce definitivamente a Lugano, dove, a partire dal 1975,
inizia ad insegnare incisione, tecnica che rimarrà sempre una delle
sue principali passioni.
Questo lungo percorso
artistico si dipana nelle sale del Museo, permettendo di avere una visione
delle diverse fasi della carriera di Cavalli, al centro della quale risulta
evidente la ricerca costante di una intima fusione di forma, luce e colore.
La mostra, che si
inaugura venerdì 3 febbraio alle ore 18 e resterà aperta
fino al 30 aprile, è accompagnata da un catalogo introdotto dai
testi di Marco Franciolli, Roberto Pasini e Antonia Nessi, edizione Mendrisio
Academy Press, 2006.
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