UNA SCULTURA MONUMENTALE DI PAOLO MINOLI ALL’INGRESSO DI CANTÙ

Giovedì 23 dicembre, alle ore 11, è stata inaugurata a Cantù una grande scultura monumentale di Paolo Minoli, situata all’ingresso della città sul Rondò “Bersagliere” all’incrocio tra via Canturina e via Mazzini.

L’opera, donata dall’artista alla città, ha come titolo “Asteria…tra le pieghe del vento e la porta delle stelle”, è eseguita in acciaio corten ed è alta quasi cinque metri e mezzo.
Il Comune di Cantù, che già negli scorsi anni, con la collaborazione dell’Associazione Amici dei Musei di Cantù, ha posizionato su altri importanti incroci cittadini, grandi opere di Luigi Veronesi e Bruno Munari, è orgogliosa di aggiungere a quelle presenze prestigiose la nuova opera di Minoli, che ben si situa sul filone delle due precedenti installazioni, che danno un tocco di poesia a luoghi altrimenti caratterizzati solo da un traffico intenso e a volte caotico.
La scultura è stata realizzata da Progetti e tecnologia avanzata di Parma con la collaborazione della Galleria Niccoli di Parma.

Ben descrive l’opera di Minoli e la sua collocazione Claudio Cerritelli, Docente di Storia dell’arte all’Accademia di Brera:
“Asteria…tra le pieghe del vento e la porta delle stelle” (2002-2004) è una delle sculture più rappresentative dell’attuale ricerca plastica di Paolo Minoli e trova una ideale collocazione al centro del rondò “Bersagliere”, porta d’accesso alla Città di Cantù per la via “Canturina”.
La sua configurazione spaziale (h. 5,30 m, materiale acciaio corten di 2mm di spessore) si articola in modo equilibrato sui 4 lati attraverso altrettanti elementi strutturali che indicano la crescita della forma intorno ad un corpo centrale rappresentato da un volume vuoto, fulcro fondamentale per ogni movimento tridimensionale della superficie scultorea.
Con “Asteria” l’artista realizza la sintesi di un modello spaziale avvolgente che presuppone il continuo spostamento del punto di vista dello spettatore; in tal senso l’idea di movimento intorno alla dimensione simbolica della scultura trova piena rispondenza nella struttura circolare del rondò che assume il ruolo di un luogo-segnale contenitore di molteplici stimoli percettivi.
Nell’ambito del contesto ambientale di Cantù “Asteria” rappresenta un punto di riferimento organico e concreto sia in relazione al flusso del traffico stradale sia in rapporto alla funzione estetica della scultura nel percorso totale della città.
Il pensiero progettuale di Minoli considera infatti questo modello di scultura ambientale come luogo nel luogo, come struttura costruttiva dalle forti valenze autonome, dotata di rigorose regole formali e, al tempo stesso, in grado di porsi in relazione dialettica con lo spazio circostante, secondo una linea di pensiero che ha le sue radici nelle avanguardie storiche di segno astratto, soprattutto nell’ambito del costruttivismo plastico che l’artista interpreta dal punto di vista dell’immaginazione geometrica.
“Asteria” è la porta delle stelle, un punto cardinale intorno al quale le energie dello spazio si modificano “tra le pieghe del vento”, attraverso una serie di movimenti percettivi che la piegatura dei piani metallici determina con una variazione continua delle angolature prospettiche.
L’idea di scultura coincide con il generarsi ininterrotto dei pieni e dei vuoti come momenti complementari della costruzione dell’opera, figure ideali del visibile e dell’invisibile, del dentro e del fuori, del ritmo modulare e delle sue variazioni.
Anche il colore ruggine del ferro che si stabilizzerà nel tempo è un valore importante legato all’esigenza di una luce opaca, ruvida, non soggetta alle modificazioni dell’atmosfera, una luce dunque che, a differenza della superficie specchiante dell’acciaio, conferirà all’opera un carattere cromatico inalterabile.