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MARIO
RADICE (1898-1987) - Retrospettiva
30 novembre 2002 - 26 gennaio 2003
Como, Palazzo del Broletto (Piazza del Duomo)
e Casa del Fascio (Piazza del Popolo)
E' da pochi giorni
in libreria il Catalogo ragionato dell'opera di Mario Radice (Como 1898-1987),
uno dei maggiori artisti italiani del '900 e uno dei pochi che in Italia,
in epoca storica, abbia operato nel campo dell'astrazione di carattere
geometrico.
Conseguenza logica
della pubblicazione del volume, voluta e sostenuta dell'Associazione Amici
dei Musei di Como, è la mostra antologica dell'artista, promossa
dai Lions Club della provincia di Como, che è stata realizzata
con il concorso dell'Associazione Amici dei Musei luoghi d'arte e di storia
comaschi.
La cura della mostra
e la selezione delle opere, un'ottantina, è stata affidata a Luciano
Caramel, massimo studioso dell'artista e curatore del catalogo ragionato
edito da Electa.
La rassegna sarà
ripartita in due sedi, il Salone del Broletto e la Sala del Direttorio
della Casa del Fascio, gentilmente messa a disposizione dal Comando della
Guardia di Finanza.
Nel Salone del Broletto, appena ritornato alla fruibilità pubblica
dopo un intervento di restauro, sarà proposta un'antologia della
produzione del maestro, partendo dalle opere figurative dei primissimi
anni Trenta per poi seguire nel tempo la maturazione e l'evoluzione della
sua pittura astratta fino agli anni Settanta.
Nella Casa del Fascio, invece, verranno raccolti progetti e studi condotti
da Radice in vista della realizzazione delle pitture murali per il Salone
delle adunate e la Sala del Direttorio - intervento distrutto dopo la
guerra, ma che, nell'occasione, viene pure riproposto mediante ricostruzioni
fotografiche - per ricordare come proprio a Como e in questo edificio-simbolo
del razionalismo architettonico il rapporto tra pittura astratta e architettura
abbia avuto l'unico esempio di pratica applicazione nel nostro paese.
La mostra, grazie
alle ricerche condotte per il Catalogo ragionato, proporrà attraverso
opere esemplari datate dal 1924-30 al 1975 un itinerario conseguente della
pittura di Radice, documentandone l'originalità e insieme l'apertura
culturale, anche internazionale. Tra gli aspetti evidenziati, oltre alla
fondamentale collaborazione con Terragni, sono l'iniziale rapporto con
Kandisnky e con Ozenfant e Charles Edouard Jeanneret (Le Corbusier) e
quindi col neoplasticismo olandese. Che si risolvono attorno alla metà
degli anni Trenta in una pittura che si distingue non solo da quella dell'amico
e collega concittadino Manlio Rho, ma anche dalle posizioni degli altri
astrattisti italiani del tempo. Con un'autonomia sia nella composizione
sia nel colore che Radice svilupperà lungo tutto il suo percorso,
anche negli ultimi decenni, testimoniando una sorprendente capacità
di innovare gli schemi strutturali e le scelte cromatiche. Nell'antologia
sarà inoltre evidenziata, accanto a quella, primaria, della ricerca
astratta, l'importanza per Radice dell'immagine figurativa, del resto
molto spesso sottesa anche ai dipinti astratti, e mai abbandonata, in
opere anche di alta qualità, in particolare fino agli anni Cinquanta.
La mostra, la prima
che la città di Como dedica al suo illustre artista, è sostenuta
in primis dal Comune e dalla Provincia di Como, ed ha potuto fruire di
un sostanzioso contributo della Fondazione Provinciale della Comunità
Comasca oltre che del sostegno della Fondation Carlo Leone Montandon,
di Seri.co, della Camera di Commercio, dell'ACSM SpA, dell'International
Inner Wheel di Como, dell'Unione industriali di Como, della Banca Popolare
di Intra, di Cattaneo Paolo Grafiche di Oggiono e della Deutsche Bank.
L'esposizione resterà
aperta al pubblico fino al 26 gennaio tutti i giorni, escluso lunedì,
con orario continuato dalle 10 alle 18 al Broletto, dalle 15.30 alle 18
nei giorni feriali e dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 il sabato e la
domenica alla Casa del Fascio.
Accompagnerà
la mostra un catalogo edito da Electa, introdotto dai testi di Luciano
Caramel e di Alberto Longatti.
Mario Radice. Nota
biografica
Nato a Como nel 1898,
Mario Radice si forma artisticamente presso gli istituti d'arte locale,
alla scuola di Achille Zambelli e Pietro Clerici. Si iscrive alla facoltà
di medicina veterinaria, che però abbandona nel 1922. Dal 1923
al 1926 lavora come tecnico specializzato in cartiere di Lecco e Romagnano
Sesia e quindi avvia nel 1927 degli stabilimenti per la produzione in
proprio di carta. Si trasferisce poi in Argentina per prestare la sua
opera nella fabbrica di Zarate della Papelera Argentina di Buenos Aires
dal settembre 1928 al febbraio 1930, quando rientra a Como, decidendo
di dedicarsi completamente all'arte. Frequenta il pittore Manlio Rho e
gli architetti Giuseppe Terragni, Pietro Lingeri e poi Cesare Cattaneo
e Alberto Sartoris. Si confronta con l'arte d'avanguardia internazionale
e alla Galleria del Milione a Milano entra in contatto con gli astrattisti
del gruppo milanese e in particolare con Reggiani, Ghiringhelli e Fontana.
Nella città natale, tra il 1936 e il 1937 esegue le pitture murali
per la Casa del Fascio, progettata da Terragni, e segue con Manlio Rho
la "Mostra di pittura moderna italiana" e la rassegna della
"Pittura nella scuola moderna di Milano" curate da Alberto Sartoris
a Villa Olmo nelle quali importanti sezioni vengono dedicate all'astrattismo.
Nel 1932-1933 partecipa ai lavori per la costituzione della Società
Editrice Quadrante per la pubblicazione della rivista omonima, diretta
da Massimo Bontempelli e P.M. Bardi, e nel 1938 è vicino ai fondatori
dei quaderni "Valori primordiali" diretti da Franco Ciliberti
di cui uscì un solo numero. Nel 1935-1936 con Cesare Cattaneo progetta
e realizza la fontana di piazza Camerlata. Sempre con Cattaneo esegue
tra il 1939 e il 1943 una serie di progetti di Chiesa moderna. Espone
nel 1939 alla Quadriennale di Roma e nel 1940 e 1942 alla Biennale di
Venezia, cui sarà ripetutamente invitato nei decenni successivi.
Nel dopoguerra aderisce al Movimento Arte Concreta, continuando nello
sviluppo della poetica astratta, senza peraltro trascurare la pittura
figurativa. Si spegne a Como nel 1987.
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