RODIN EROTICO.
mostra organizzata dal Musée Rodin di Parigi

Martigny, Fondation Pierre Gianadda (Rue du Forum 59 - 1920 Martigny - Svizzera)
6 marzo - 14 giugno 2009

Orari: Tutti i giorni ore 10.00-18.00

Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)
Sito internet: www.gianadda.ch


La mostra Rodin erotico propone un doppio itinerario, attraverso sculture e disegni di Auguste Rodin tutti provenienti dal Musée Rodin di Parigi. La rassegna è imperniata sul culto che Rodin ha per il nudo femminile e in particolare per il corpo sessuato della donna. Mentre si sa che il nudo è l’elemento più importante del suo lavoro a tutto tondo, il ruolo che esso ha nelle migliaia di disegni e acquerelli è ancora largamente misconosciuto. L’insieme di una trentina di sculture e di novanta disegni permette di approfondire la questione dell’erotismo nell’opera di Rodin e di illustrare l’evoluzione dei disegni erotici dell’artista, dai primi disegni acquerellati degli anni ’90 fino ai grandi fogli a matita degli anni 1910.

Alcune delle sculture più celebri di Rodin, da L’Age d’Airain al Balzac nu passando per Le Baiser, Jeux de Nymphes, Le Torse d’Adèle, Iris messagère des dieux o Le Christ et la Madeleine, fanno parte di questa mostra e invitano a una riflessione sui passaggi che hanno portato dal nudo all’erotismo, dalla sensualità all’oscenità, dalla trasgressione alla profanazione.
In parallelo alla sua opera scultorea, Rodin ha disegnato per tutta la sua vita e ha lasciato circa 10.000 opere su carta, 7000 delle quali sono conservate al Musée Rodin. Pur non potendo essere esposte che saltuariamente, esse non sono certo una parte minore dell’arte di Rodin che alla fine della vita afferma "È semplice, i miei disegni sono la chiave della mia opera " (René Benjamin, " les dessins d’Auguste Rodin ", Gil Blas, 17 ottobre-8 novembre 1910 ), evidenziando così che solo attraverso di essi è possibile comprendere tutta la sua ricerca.
Dalla fine degli anni ’80, Rodin esegue in modo quasi ossessivo disegni che sono variazioni su un unico tema, quello del corpo nudo della donna. Da qui in poi, l’artista disegna quasi esclusi-vamente in presa diretta ("io non posso lavorare che con un modello vivo - confida a Dujardin-Baumetz - la vista delle forme umane mi alimenta e mi sostiene "). Inoltre egli ha i mezzi per chiamare quotidianamente modelle che sono disposte a svestirsi, una dopo l’altra, o a volte, a due o a tre, nel suo atelier. Non le mette in posa, ma le coglie nei loro movimenti, negli atteg-giamenti più spontanei e liberi, in una ricerca costante della verità. Due sono le tipologie in cui inquadrare l’opera disegnata di Rodin. Nella prima, l’artista disegna rapidamente su un fogliet-to, con grafite dalla punta fine, in pochi minuti con gli occhi fissi sul suo modello (" la mano va a casaccio ; spesso la matita scorre a vuoto; il disegno si trova decapitato o amputato di un arto… Il maestro non l’ha guardato nemmeno una volta. In meno di un minuto questa istanta-nea del movimento è fissata… ", testimonianza di Clément-Janin, 1903). La seconda tipologia è rappresentata da un disegno ripreso o ricalcato da uno di questi " disegni alla cieca ", con un intervento che gli consente di ottenere un segno decantato, semplificato, sintetizzato, nella mag-gior parte dei casi ritoccato all’acquerello. ("Acquisita questa prima traccia, Rodin riprende la sua opera, a volte la corregge direttamente con un colpo di matita rossa, ma più spesso la retti-fica dopo averla ricalcata… ", continua Clément-Janin).

Tra i disegni di Rodin, un migliaio sono comunemente considerati come disegni erotici, disegni che l’artista non conservava in un cassetto riservato, ma che cercava di mostrare in rapporto alle sue sculture, confermando il loro valore come grandi opere. I 90 disegni esposti alla Fondation Gianadda appartengono a questo insieme eccezionale. L’artista vi rivela il lavoro intimo e inten-so cui si è dedicato in particolare nel corso degli ultimi due decenni della sua vita. Instaurando una connivenza, o forse sarebbe meglio dire una vera complicità con le sue modelle, le portava ad assumere posizioni inedite, sensuali, stravaganti, ad accarezzarsi, a svelare le parti più segrete del loro corpo, ad aprirsi, sempre più ampiamente e in modi a volte acrobatici, per mostra-re senza falsi pudori il loro sesso, il loro piacere, la loro attesa. Il sesso della donna, questa sede di forze e di energie vitali, quasi sempre esposto, figura in primo piano sul foglio. Disegnare il sesso è disegnare ciò che c’è di più vero. Nei suoi disegni, di una audacia e di una libertà straor-dinaria, Rodin non smette mai di cercare, sempre più da vicino, la verità dei corpi.

"La bellezza è il carattere e l’espressione. Ora, non c’è nulla nella natura che abbia più ca-rattere del corpo umano. Esso evoca con la sua forza e la sua grazia le immagini più diverse. In certi momenti, assomiglia a un fiore: la flessione del torso imita la stelo, il sorriso dei seni, della testa e i capelli corrispondono allo sbocciare della corolla. In altri momenti ricorda una liana flessuosa, un arbusto dalla curvatura sottile e ardita […] Altre volte il corpo umano curvo all’indietro è come una molla, come un bell’arco sul quale Eros carica le sue frecce invisibili. Altre volte, ancora, è un’urna. Il corpo umano è soprattutto lo specchio dell’anima e da là viene la sua più grande bellezza ". (Auguste Rodin, L’Art. Entretiens réunis par Paul Gsell, Paris, Grasset, 1911).

Il catalogo, curato, come la mostra, da Dominique Viéville, direttore del Musée Rodin di Pari-gi, riproduce a colori tutte le opere esposte e comprende testi di diversi autori. (CHF 45.-, Euro 30,00 circa).