MIMMO ROTELLA. Retrospective

Mulhouse (Francia), Musée des Beaux-Arts / Villa Steinbach (4, place Guillaume Tell)
17 giugno – 10 settembre 2006

Orari: tutti i giorni 10-12 / 14-18 – Entrata libera

Info: tel. 0033.3.89337811

 

In programma per tutta l’estate a Mulhouse, in Francia, a soli 30 chilometri da Basilea, la prima mostra retrospettiva che un Museo dedica a Mimmo Rotella dopo la sua morte, avvenuta all’inizio di gennaio di quest’anno.

Si tratta di una vera e propria antologica in quanto raccoglie opere eseguite tra il 1947 e il 2005, che documentano quindi le varie fasi della sua ricerca, partendo dai dipinti ad olio per passare, via via dai “retro d’affiche”, dai décollage, agli “artypo”, dai mec-art agli effaçage, ai blank, alle sovrapitture, alle opere degli ultimi anni eseguite con collage e pittura su manifesti cinematografici.

La fama di Rotella è affidata in modo particolare ai "décollages", realizzati per la prima volta negli anni Cinquanta. Per essi si serviva di frammenti di manifesti pubblicitari che sottraeva dai muri della città. All’inizio da questi “relitti” traeva composizioni astratte, poetiche e silenziose, capaci di sedurre per la qualità dei valori cromatici che le caratterizzavano; poi le opere si fecero via via più figurative e, nello stesso tempo, più aggressive e socialmente impegnate, mettendo al centro la consapevolezza di un mondo fondato sul consumo indiscriminato, sollecitato appunto dai manifesti pubblicitari.

All'inizio degli anni Sessanta il critico d'arte Pierre Restany invitò l'artista italiano a unirsi al movimento parigino denominato "Nouveau Réalisme", che da una parte si voleva porre come alternativa europea alla Pop Art americana e dall'altra si considerava un'astrazione costruttiva e informale che voleva superare la separazione tra arte e vita e quindi introdurre nell'arte residui estrapolati dalla realtà.

La mostra, organizzata dal Museo di Muhlouse in collaborazione con la Fondazione Mimmo Rotella di Milano, a cura di Jean-Luc Gerhardt, è stata realizzata da un comitato scientifico composto da Piero Mascitti, direttore della Fondazione Rotella, Luigi Cavadini e Paolo Nava, e coordinata da Reto a Marca. Oltre 50 sono le opere esposte, provenienti da importanti collezioni private di Svizzera, Italia, Germania e Belgio.

Il catalogo, in francese-tedesco-italiano, è introdotto da un ampio testo di Luigi Cavadini che ripercorre l’iter creativo di Rotella, dalle prime esperienze pittoriche, fino alle ultime opere eseguite alla fine del 2005, tra cui spicca un décollage, che è nello stesso tempo omaggio a Marilyn e a Warhol.