TURNER. THE SUN IS GOD. IL SOLE È DIO
Martigny, Fondation Pierre Gianadda (Rue du Forum 59 - 1920 Martigny - Svizzera)
3 marzo – 25 giugno 2023

Orari: tutti i giorni ore 10.00-18.00

Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)
mail: info@gianadda.ch
Sito internet: www.gianadda.ch

informazioni stampa:
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Ingresso: adulti CHF 20 ( €20,00); senior: CHF 18 ( €18,00); famiglie (genitori e bambini): CHF 42 ( €42,00); studenti fino a 15 anni : CHF 12 ( €12); bambini dai 10 anni: CHF 12 ( €12); Gruppi (a partire da da 10 persone): riduzione di CHF  2 ( €2).

Comprese nel biglietto di ingresso
le visite al Museo archeologico gallo-romano, al Museo dell’automobile, al Parco delle sculture e le mostre Sam Szafran nelle collezioni della Fondazione e Michel Darbellay fotografo. Lo spettacolo della natura nel foyer della Fondazione, Leonardo da Vinci, l’inventore e Leonard Gianadda, 80+ anni di storia nel Vecchio Arsenale

Catalogo della mostra: CHF 35 (€35)

Flyer mostra

File con tutte le immagini disponibili in alta risoluzione che saranno inviate a seguito di richiesta da inoltrare a info@uessearte.it

Si segnala che le foto utilizzate per accompagnare informazioni sulla mostra non possono essere ritagliate e devono essere accompagnate da "Foto Tate".

Riconosciuto come il più grande paesaggista del periodo romantico per la sua padronanza della luce, del colore e dell'atmosfera, Joseph Mallord William Turner, nato a Londra nel 1775, firmò i suoi primi disegni, soprattutto copie di altri artisti, all'età di 12 anni. Ammesso alla scuola della Royal Academy nel 1789, seguì prima i corsi riguardanti copie di opere antiche e poi quelli dedicati alla copia dal vero su modello vivente fino al 1793. Nello stesso anno ricevette un premio dalla Royal Society of Arts per il disegno e il paesaggio. I suoi numerosi viaggi in Gran Bretagna, Francia e Svizzera contribuirono in gran parte alla sua ispirazione. Turner ebbe presto successo, soprattutto grazie all'acquerello, la prima tecnica con cui si espresse e che consentiva di definire in un istante la traccia di un raggio di sole o di un temporale. Il suo virtuosismo fu coronato nel 1802, a soli 27 anni, dalla sua elezione a membro a pieno titolo della Royal Academy. Ancora oggi è il più giovane artista ammesso alla prestigiosa Accademia londinese. Londra e il Tamigi risultano temi ricorrenti, ma dai suoi innumerevoli viaggi in Gran Bretagna, in Europa e sulle Alpi riporta un'opera colorata, la cui esuberanza cromatica si mescola all'alchimia della luce. Questo precursore dei paesaggi romantici e dell'impressionismo, dalla vita segreta, morì nel 1851 e, secondo i suoi desideri, fu sepolto nella cripta della Cattedrale di St. Paul a Londra.
Gli spazi della Fondazione ospitano per la seconda volta i capolavori di Turner della Tate.David Blayney Brown, storico conservatore capo della Tate specializzato sull’opera di Turner, curò nel 1999 presso la Fondazione la mostra Turner et les Alpes (Turner e le Alpi) che ebbe un grande successo. Ora, 24 anni dopo, cura di nuovo una rassegna su Turner che propone diversi temi illustrati dagli oli, dagli acquerelli e dalle gouaches - oltre 100 opere - di questo illustre artista la cui opera oscilla tra romanticismo e impressionismo. Tra tutte queste tecniche, la selezione dimostra come l'acquerello giochi un ruolo chiave nel suo modo di catturare l'intensità delle forze della natura con un'espressività senza pari.

Particolarmente interessante è la ripartizione della mostra in 7 sezioni che affrontano via via vari aspetti della produzione dell’artista

Memoria, immaginazione e sintesi
I viaggi di Turner in Gran Bretagna e in Europa si sono rivelati una fonte inesauribile di ispirazione per i suoi dipinti di paesaggio. Gli schizzi realizzati all'aria aperta costituiscono una fonte che alimenta i suoi disegni e i suoi acquerelli realizzati in studio. Li abbellisce con storie mitologiche o storiche per creare paesaggi spettacolari dove l'immaginazione gareggia con la memoria. Turner non ha mai visitato la Grecia, eppure alcuni dipinti riflettono fedelmente la sua atmosfera fantastica, i suoi cieli abbaglianti e le sue divinità solari. In questo primo tema possiamo ammirare l'acquerello e la tempera su carta di Turner che illustra Il ponte del diavolo e la gola della Schöllenen, grafite, acquerello e tempera, basati su degli studi eseguiti in occasione della visita di Turner in Svizzera. Racconta questa gola vertiginosa che disarma chiunque si azzardi a riprodurla. Questa voragine attraversata dal Ponte del Diavolo impressiona fortemente Turner. Ricostruito dopo essere stato distrutto nel 1799 durante uno scontro dei russi guidati da Souvarof contro il potente nemico francese, questo ponte divenne l'eponimo della sanguinosa battaglia del Ponte del Diavolo. Alimenta l'immaginazione di Turner che nel 1802 colloca soldati sparpagliati nella gola in un'ambientazione terrificante di natura drammatizzata.

Situazione
Traducendo il cielo, il mare mosso, le tempeste o la serenità delle pianure, i paesaggi di Turner appaiono tanto importanti quanto i personaggi rappresentati. La mitologia è molto coinvolta nella sua opera, ma anche soggetti profani come contadini, marinai o soldati occupano un posto considerevole. Il genio di Turner si esprime nella riproduzione esemplare ma spesso rabbiosa di elementi naturali tradotti ad olio o acquerello. Per illustrare l'azione dei suoi protagonisti nell'esaltazione dei paesaggi crea una situazione come nel dipinto ad olio del 1840 Bacco e Arianna. Abbandonata sull'isola di Nasso da Teseo, Arianna incontra Bacco. Turner evoca l'angoscia di Arianna in questo luogo dominato da un albero minaccioso, una natura inospitale che accentua la drammatica condizione di questa dea solitaria, prima che Bacco la porti a Lemno. Turner ammanta di mistero questo dipinto. L'acqua, infatti, conduce lo sguardo verso le nuvole con i loro accordi di mezzitoni che chiudono il paesaggio con un effetto di "dissoluzione" tipico di Turner. In modo molto sintetico, inventa un'architettura fatta con pochi tratti che rimandano alla Grecia e che si profila evanescente sullo sfondo. Tratta il corteo di Bacco in maniera concisa a differenza di quello molto dettagliato dipinto da Tiziano che l'avrebbe ispirato.

Luce e atmosfera
Questo tema dimostra come la comprensione dei fenomeni meteorologici diventi un'ossessione costante per Turner. Invece di elementi topografici, predilige la luce, i cui lembi finiscono per inghiottire la realtà a favore di una brillante riflessione. La sabbia di Duddon Cumbria, grafite, acquerello, gesso su carta, 1825-1832, dimostra come Turner abolisca la geografia a favore di una massa imponente di nuvole cariche di tempesta che non identifica il luogo. L'artista si accontenta di questo stato incompiuto e puramente atmosferico, uno spazio non costruito che vive di luce e colori.

Il Sole è Dio
Prima della sua morte, Turner avrebbe detto "Il sole è Dio". In effetti la stella del giorno occupa un posto preponderante nel suo lavoro. Lo considera un "motivo gioioso... la più bella delle creature". Alcuni critici interpretano il sole di Turner come un autoritratto!
Questa sezione con cinque dipinti ad olio può essere considerata il gioiello della mostra. Eli non solo dipinge il sole ma gli dà una grande energia. Nell’olio In cammino verso il ballo (San Martino), 1846, le barche portano i festaioli ai leggendari balli in maschera di Venezia. Di barche e di persone, Turner trasmette solo fugaci impressioni con la città dei Dogi e i suoi edifici invasi dalla nebbia che si stagliano come fantasmi. Con grande lirismo, Turner dipinge un tramonto che pervade l'acqua di riflessi dorati e luminosi, irradiando il cielo con toni sottili che gli conferiscono un'aria di mistero.

Un'estetica del sublime
Questo tema evidenzia il sublime potere della luce, capace di rappresentare in un dipinto l’atmosfera, la gioia, il dramma, il timore o la meraviglia. Grazie a questa luce, Turner ha rivisitato alcuni luoghi la cui bellezza lo colpisce. Coltivando l'indeterminatezza, grazie alla sua tecnica di sovrapposizione e sottrazione ripetute della pittura, riesce a provocare un effetto di dissoluzione e trascendenza. Ne è esempio significativo Alba. Pesca del nasello a Margate, 1822, acquerello, riferito a un porto di pesca frequentato da Turner già all'età di 11 anni quando soggiornò presso uno zio pescivendolo. Vi tornava spesso dal 1820 per immortalare il mare e il cielo animato dai capricci del sole, che traduceva con “sublimi” giochi di luce la sabbia, l'azzurro dell'acqua e l'orizzonte. Mantenendo l'essenziale solo e reinventando un paesaggio in cui la sensazione e la vibrazione prevalgono sulla realtà.

Di fronte alle tenebre
Traendo ispirazione dalle sue letture sulla teoria dei colori, Turner considera la luce e l'ombra di pari valore. Infatti, la luce sublimata non esiste senza le tenebre più oscure. Per ottenere un impatto maggiore, giustappone questi due fenomeni. Usa anche il sublime per suscitare la paura dello spettatore nei confronti del potere della natura. Una striscia nera attraversa il suo lavoro per ispirare paura. Nell'ultimo decennio della sua carriera, forme oscure e inquietanti hanno invaso la sua pittura, come l’olio su tela Mare tempestoso con un relitto in fiamme, 1835/1840. Turner mostra la furia del mare impetuoso, il relitto che traduce il pericolo corso da chi lo affronta. La lotta degli elementi furiosi è espressa da toni che annunciano l'oscurità e il nulla per l'uomo che vi si accosta. La forza di questa tumultuosa ondata è qui manifestata dalla tensione dei colori antagonisti della luce.

Accanto alla natura
Formidabile e appassionato osservatore della natura, Turner coglie l'atmosfera che lo circonda.  La prima parte di questa sezione proietta il visitatore nel mondo naturale di Turner e mostra la sua esperienza simbolica nei paesaggi. Con una selezione efficace di lavori si può valutare il modo in cui Turner trascrive una natura interessata dall'industrializzazione. La mostra si conclude con gli studi di Turner sui conseguenti cambiamenti atmosferici. Il vapore mescolato all'inquinamento provoca una nuova foschia come testimoniato da Dudley, Worcestershire, inciso da R. Wallis, 1835. Turner qui non si ispira più a scorci pittoreschi con abbazie o templi, ma mette in risalto l'attività industriale e la sua dannosa influenza sulla natura. La densità del fumo che sgorga dai camini attesta un grave fastidio. Ma Turner non dimentica il passato che permea i suoi paesaggi mettendo in risalto le rovine del castello che si stagliano contro un cielo tormentato. Questa incisione al tratto rivela quanto questo pittore romantico dimostri in modo lucido e acuto il pericolo dell'arrivo dei "tempi moderni" sfidando la natura... e l'uomo.

 

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