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VERTIGE
Opere recenti di Jules Spinatsch, Cécile Wick, Nicolas Faure
Lugano, Galleria
Gottardo, Viale Stefano Franscini 12
27 febbraio 26 aprile 2008
Dal
27 febbraio al 26 aprile, Galleria Gottardo riunisce nelle sue sale unesposizione
collettiva di tre fra i più importanti rappresentanti della fotografia
contemporanea svizzera.
Il leitmotiv intorno al quale si sviluppa il concetto della mostra è
il paesaggio montano con i suoi disparati modi di apparire e di rivelarsi.
Il davosiano Jules Spinatsch, la zurighese Cécile Wick e il ginevrino
Nicolas Faure costruiscono con i loro lavori delle simbologie, delle associazioni,
delle impressioni legate alla sfera della montagna.
Nel mondo dellarte,
la montagna - che è sempre stata al centro delliconografia
nazionale come simbolo ricorrente dei caratteri distintivi elvetici -
ha assunto, negli ultimi anni, sempre più una connotazione metaforica,
esprimendo molto nitidamente e intensamente le contraddizioni nel comportamento
delluomo postindustriale rispetto alla natura e al paesaggio.
Jules Spinatsch, nelle sue immagini di Snow Management, documenta
con grande efficacia, lorientamento postmoderno che associa il mondo
alpino ad un grande parco dei divertimenti. Lindustria dellintrattenimento
che si è creata intorno allo sport alpino, porta allestremo
i paradossi della complessa e speciale relazione fra luomo della
città e la montagna stessa. Attraverso scenari reali, contaminati
dallilluminazione artificiale che li rende quasi spettrali, ha voluto
dare una rappresentazione grafica dellestraneamento delluomo
e dellartificiosità insita nel suo consumare la natura.
Cécile Wick segue un percorso diverso ricorrendo a immagini per
lo più monocromatiche con leggeri giochi di luci ed ombre (in bianco
e nero o con tenui tonalità di colori) per descrivere ciò
che è rimasto della grandeur e del mistero che circondava il mito
delle nostre montagne. Lei ricerca i paesaggi disabitati e la natura incontaminata,
apparentemente al riparo dalla spinta civilizzatrice, quasi come se non
fossero luoghi reali, ma facenti parte della mera memoria.
Il suo impiego di tecniche primitive e di parziali sfocature,
così come il suo uso di immagini secondo canoni classici, materializzano
il carattere evocativo del paesaggio e contemporaneamente creano fotogrammi
intrisi di poesia e bellezza, che sembrano quasi sfuggire al mezzo che
li ha creati.Nicolas Faure, in passato, nei suoi lavori, dava forma ad
una critica beffarda che nasceva dal connubio tra pathos e senso del ridicolo,
nostalgia della natura ed estraniazione dalla realtà. Nel suo saggio
fotografico "Da una Svizzera all'altra", sviluppato nell'arco
degli ultimi decenni, ritrae lo stereotipo dell'escursionista come una
macchia di colore stridente immersa in un panorama alpino apparentemente
incontaminato, mentre, nelle opere esposte in Galleria Gottardo egli ricerca
nel paesaggio il luogo dei suoi ricordi di bambino. Ritornando, da adulto,
nel bosco della sua infanzia, analizza, con estrema delicatezza poetica,
con occhio a volte malinconico e a volte crudo, l'attualità delle
sue immagini interiori, cercando di far combaciare la sua nostalgia con
la realtà nella quale si imbatte. È riuscito a documentare
e tematizzare, in modo molto convincente, la commovente inutilità
del "ritorno alla natura".
La montagna come elemento trainante dellesposizione vede cambiare
i suoi valori classici man mano che ci si addentra nei pensieri degli
artisti. La sensazione di vertige che ci assale entrando nel
cuore della mostra, ha lintenzione di trasformare la nostra classica
idea di zona alpina, facendoci immaginare di essere nel punto più
alto della montagna, in vetta, pervasi dallestasi dellaltezza,
e facendoci successivamente lasciare le sale della Galleria con una sensazione
di completo stordimento, lo stesso che generalmente è provocato
dallaltitudine o da una strana sensazione di sonnanbulismo.
Lesposizione è curata da Franco Rogantini, Direttore di Galleria
Gottardo e da Kathleen Bühler, storica dellarte.
Catalogo
Vertige. Jules Spinatsch, Cécile Wick, Nicolas Faure,
a cura di Franco Rogantini e Kathleen Bühler, italiano/Inglese. Edito
da Galleria Gottardo, Lugano, Gabriele Capelli Editore, Mendrisio
Galleria
Gottardo, fondazione per la cultura della Banca del Gottardo, dal 1989
organizza mostre in collaborazione con musei, enti culturali e collezionisti.
In più di quindici anni ha esplorato lattività dellUomo
con mostre e pubblicazioni di qualità con lintento di fissare
lo sguardo sulle innumerevoli sfaccettature dellarte e della fotografia,
delletnografia e dellarcheologia, del design e di oggetti
particolari che sono, con gli anni, divenuti fonte di interessanti collezioni.
La sua attività editoriale ha assunto un carattere importante nel
complesso della sua produzione con particolare attenzione, nei testi e
nellimpaginato, alla qualità dei propri cataloghi.
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