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PARADISO
Photography and video by Silvio Wolf
15 febbraio - 6 maggio 2006
Lugano, Galleria Gottardo,
Viale Stefano Franscini 12
tel. +41.91.8081988
La Fondazione per
la cultura della Banca del Gottardo presenta un nuovo progetto multimedia
di Silvio Wolf realizzato appositamente per la Galleria Gottardo.
Paradiso si
compone di due parti complementari e distinte: La Verità,
l'insieme dei lavori fotografici, e Il Tesoro, l'opera video alla
cui proiezione è dedicata un'intera sala della mostra. L'artista
ha concentrato la sua ricerca sull'architettura dello spazio espositivo
Galleria Gottardo e dell'edificio della Banca che lo ospita, interpretandoli
attraverso l'uso della fotografia e del video, creando una relazione speciale
tra luogo e opera.
Paradiso nasce
dall'esplorazione degli spazi progettati da Mario Botta e dall'intuizione
di un'idea d'architettura pensata come arte di rendere abitabile il vuoto.
Questo concetto si collega alla poetica dell'artista attorno ai temi dell'assenza,
del vuoto e dell'altrove che attraversano tutta la sua produzione fotografica
e d'installazione multimedia.
I grandi lavori fotografici
a parete e la videoproiezione, costituiscono il percorso d'un viaggio
reale e simbolico che il visitatore compie attraversando la mostra:
l'opera Paradiso è concepita come un luogo d'esperienza
le cui parti, statiche e dinamiche, visibili e celate, sono collegate
tra loro in un'unica rete di referenze e di rimandi visivi. L'artista
ricerca nell'architettura una guida ed una legge sottesa: nel suo viaggio
attraverso segni, canoni e codici dello spazio, esplora la soglia tra
il presente e l'altrove, tra realtà materiale ed entità
immateriali. Su questa strada crea immagini che sono metafore del luogo,
fondate sia sulla verosimiglianza, sia sull'idea di scomparsa e di trascendimento.
L'opera Paradiso
é costituita da immagini senza tempo di luoghi eterni. Le quattro
sale della Galleria sono pensate come stazioni d'un viaggio: l'Albero
del Paradiso è la Pianta del Tesoro.
1)
Formazione
La prima sala rappresenta l'origine, nella quale il visitatore si confronta
con tre opere fotografiche astratte apparentemente prive di definibili
referenze visive: Totem, la più grande opera in mostra e pietra
angolare dell'intero progetto. Yellow e Red, sculture di luce e colore
collocate simmetricamente rispetto all'ingresso, macroscopici ingrandimenti
degli spezzoni iniziali di pellicole fotografiche utilizzate dall'artista.
Frammenti casualmente impressionati dalla luce ed irregolarmente sviluppati
dal processo chimico. La loro sorprendente potenza visiva deriva dall'imprevedibile
capacità della pellicola di generare in piena autonomia una vera
fotografia, facendo a meno della volontà iconica del fotografo:
sono pure immagini del linguaggio, scritture di luce e colore. Questo
ciclo di lavori, che l'artista definisce "photography before the
picture" ed anche "light echos", non genera rappresentazioni
in senso tradizionale, ma radicali forme del divenire e del possibile:
sono allusioni alla strutturazione e al dissolvimento dello spazio reale
che attende il visitatore nelle sale
seguenti.
2)
Soglie
La sala centrale presenta le opere fotografiche poste ciascuna al centro
delle tre pareti.
Ai loro lati si aprono simmetricamente le coppie di porte che dividono
e uniscono le altre tre sale della Galleria. Queste grandi immagini rappresentano
altrettanti luoghi di passaggio: Piramide, la luminosa figura prospettica
ascendente disegnata dalle balconate e dal lucernario dell'adiacente edificio
della Banca; Tesoro, l'immagine riflessa dell'ingresso del grande Caveau,
18 metri sotto i piedi dei visitatori; Abside, un particolare prospettico
della Chiesa di S.Giovanni Battista a Mogno, sempre progettata da Mario
Botta ed interpretata da Wolf come una struttura concava e convessa, ispirata
all'idea di architettura Islamica.
3)
Tesoro
È il cuore profondo, scintilla e radice dell'intero progetto.
La sala di proiezione, su schermo sospeso, dell'opera video Il Tesoro,
è il luogo d'un magico viaggio in soggettiva attraverso le opere
della mostra e le viscere del luogo. Il visitatore s'identifica con l'esperienza
del soggetto il cui occhio flottante discende e s'addentra nel misterioso
spazio sottostante, interamente rivestito da superfici metalliche riflettenti
ed opache, che l'artista interpreta come codici binari e scritture di
questo luogo profondo. L'esplorazione dello spazio inviolabile, impermeabile
allo sguardo, creato per dare forma invisibile a ciò che contiene,
avviene attraverso tre successivi e graduali percorsi. Come attraverso
un processo di tipo esegetico che sempre più addensa la lettura
della Realtà, lo sguardo errante del soggetto vi penetra e mentre
le algide superfici lentamente dissolvono, rivelano il loro segreto, che
non è materiale. Appaiono il palese e l'occulto, il vicino e l'infinitamente
lontano: echi di luce, spazi stellari, un universo che il soggetto attraversa
come trovandosi in una nave spaziale: misteriosa stazione d'ascolto. Il
fluido piano-sequenza riconduce infine il soggetto ad una percezione compiuta
del luogo; attraverso un percorso ascensionale simmetrico a quello iniziale,
il viaggio termina e assieme riprende, in un fantastico loop nello spazio
e nel tempo.
4) Altrove
La quarta sala della mostra, pensata secondo uno schema simmetrico e come
luogo del doppio, presenta sulle pareti longitudinali il ciclo di opere
Altrove: visioni negative e sfocate delle superfici d'acciaio del Tesoro,
quasi un grado zero della visione che allude ad una lettura non più
solo retinica della realtà. Dominata da un colore blu freddo desaturato,
questa serie di lavori rappresenta l'evidenza d'uno spazio profondo e
invisibile, di cui la fotografia riscrive i codici e la misteriosa presenza.
Due grandi opere doppie, Sefer e Shell, chiudono il percorso dell'installazione.
La prima, che allude alle forme di un libro, si offre come supporto di
una scrittura e visione possibile, la seconda conduce verso una dimensione
metamorfica dell'architettura, che accompagna il viaggiatore-visitatore
dentro e lontano, invitandolo a ricercare più in là, attraverso
l'immagine, la Verità del tempo e del luogo.
In occasione della mostra sarà presentato al pubblico il libro:
Paradiso, Photography and video by Silvio Wolf, con testi di Francesca
Pasini, Lyle Rexer e Silvio Wolf, pubblicato dalla Galleria Gottardo,
progetto grafico dello Studio Theredbox Communication Design. Il libro,
che è parte dell'intero progetto, si presenta come Albero del Paradiso
e Pianta del Tesoro, per accompagnare il lettore nel viaggio attraverso
l'opera dell'artista.
Biografia
dellartista
Silvio Wolf è nato a Milano nel 1952, dove vive e lavora.
Ha studiato Filosofia e Psicologia in Italia e Fotografia ed Arti visive
a Londra dove ha conseguito lHigher Diploma in Advanced Photography
presso il London College of Printing.
Dal 1977 al 1987 ha utilizzato come artista il mezzo fotografico esplorandone
gli statuti, il linguaggio e la bidimensionalità dellimmagine.
Il suo lavoro si è orientato in direzioni diverse da quelle tradizionali,
tese allora a privilegiare il valore testimoniale e narrativo dellimmagine
fotografica, ricercando invece una visione più soggettiva e metaforica
della realtà.
In questi anni ha realizzato polittici ed opere di grande formato esposti
in Italia e all'estero. Tra le mostre di questo periodo sono da segnalare
Aktuell 83 a Monaco di Baviera e Documenta VIII nell87 a Kassel.
Dalla fine degli anni 80 ad oggi ha gradualmente introdotto nel
suo lavoro luso di nuovi linguaggi, utilizzando il video, le proiezioni
fisse, la luce e il suono, individualmente o associati tra loro. Le sue
opere escono così dalla bidimensionalità pura della fotografia
per coinvolgere lo spazio architettonico e la specificità dei luoghi
in cui opera, creando progetti multi-media ed installazioni sonore. Nei
suoi progetti site-specific, così come in tutta lopera fotografica,
sono sempre centrali i problemi del tempo, dell'assenza e dell'altrove.
Ha realizzato installazioni temporanee e permanenti in gallerie, musei
e spazi pubblici in Belgio, Canada, Germania, Inghilterra, Italia, Lussemburgo,
Spagna, Svizzera e Stati Uniti.
Pubblica saggi e progetti speciali ed è curatore di mostre.
E docente di Fotografia alla Scuola di Arti Visive dellIstituto
Europeo di Design di Milano e visiting professor allAccademia di
Belle Arti di Brera.
Galleria Gottardo,
fondazione per la cultura della Banca del Gottardo, dal 1989 organizza
mostre in collaborazione con musei, enti culturali e collezionisti. In
più di dieci anni ha esplorato lattività dellUomo
con mostre di qualità con lintento di fissare lo sguardo
sulle innumerevoli sfaccettature dellarte e della fotografia, delletnografia
e dellarcheologia, del design e di oggetti particolari che sono,
con gli anni, divenuti fonte di interessanti collezioni. La sua attività
editoriale ha assunto un carattere importante nel complesso della sua
produzione con particolare attenzione, nei testi e nellimpaginato,
alla qualità dei propri cataloghi
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